P
Gabriele Rossi, FAM, sospeso ‘a divinis’
Il
seguente è una copia di una lettera mandato dal superiore generale
precedente della congregazione, i Figli dell’Amore Misericordioso
(fondata da Madre Speranza; Collevalenza, Italia), Padre Gabrielle
Rossi, FAM, a Aldo Maria Valli che ha uno blog molto frequentato in
italiano
(https://www.aldomariavalli.it/2019/01/16/ecco-tutti-i-miei-dubia-di-prete-e-religioso/).
Pubblico questa copia per poter far arrivare a più persone questa
lettera con gli stessi motivi che si trova sotto in questa lettera.
Si
può trovare la traduzione di questa lettera in inglese a: “P
Gabriele Rossi, FAM, suspended ‘a divinis’”
(https://spir-food.blogspot.com/2019/02/p-gabriele-rossi-fam-suspended-divinis.html).
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Ecco
tutti i miei “dubia” di prete e religioso
by
Aldo Maria Valli
Cari
amici lettori, la lettera che trovate qui sotto mi è stata inviata
da un sacerdote e religioso, appartenente a una grande congragazione
presente in diversi Paesi. È una testimonianza significativa, che
porta alla luce una realtà molto più diffusa di quanto si potrebbe
immaginare.
Chi
scrive esprime in modo semplice e chiaro i motivi per cui ha
incominciato ad avvertire perplessità nei confronti di questo
pontificato e perché ritiene che oggi la Chiesa si trovi in una
situazione di fronte alla quale occorre una decisa presa di
coscienza.
Come
spesso succede a chi osa manifestare dubbi e porre domande
sull’insegnamento di Francesco, anche il sacerdote è stato
sanzionato e sta quindi pagando di persona. Ma da parte sua non c’è
vittimismo. Solo la constatazione implicita di quanta poca libertà
reale ci sia nella Chiesa attuale, a fronte di ripetuti appelli alla
parresia, ovvero al diritto-dovere di dire ciò che si pensa con
franchezza.
Ma
di una cosa, soprattutto, ringrazio il sacerdote: di averci messo la
faccia firmando la sua lettera. Siamo infatti circondati da troppi
Don Abbondio.
A.M.V.
***
Benedetto
(è) Colui che viene nel nome del Signore (Sal 118,26)
Chi
sono?
Sono
un sacerdote religioso di sessantadue anni di età e trentasei di
ministero, appartenente ai Figli dell’Amore Misericordioso. Dal
dicembre scorso sono stato sospeso a divinis dal mio superiore
generale: non posso più dire Messa in pubblico, né predicare, né
confessare. Posso solo celebrare in privato. (E posso anche scrivere
ad Aldo Maria Valli … almeno per ora.)
Al
momento la sanzione è per sei mesi, ma la sua durata effettiva la
conosce solo il Signore. Queste le motivazioni: 1) perché nel Canone
della Messa, dopo il nome di Francesco, inserisco anche il ricordo
del Papa emerito Benedetto; 2) perché nella mia predicazione, quando
il tema lo richiede, manifesto le mie perplessità su alcune
posizioni dottrinali e morali di Papa Bergoglio.
Preciso
che tutto questo l’ho fatto nell’ambito del mio ministero
ordinario: in due chiesette di campagna, prima; e in due cappelle
minori di città, poi. Non ho ricercato amplificazioni mediatiche, né
ho causato clamori inutili.
E
nel parlare di questi argomenti, credo di aver trasmesso non un gusto
per la critica gratuita, ma un senso di vera preoccupazione
interiore; e di aver cercato non tanto di convincere per forza gli
uditori, ma di aiutarli a ragionare sui fatti, così da capire “cosa
stava bollendo in pentola” nella Chiesa.
Ciò
nonostante, la sospensione è arrivata.
Accetto
tranquillo, non faccio polemiche … e ringrazio.
Come
la penso?
Nel
2013 ho accolto l’avvento di Papa Bergoglio come una forte folata
di vento, proveniente dalla lontana Pampa, in grado di spazzare via
in poco tempo i fumi e le nebbie che gravavano pesanti sul Vaticano e
sulla Chiesa.
Poi
tutto è cambiato con la pubblicazione dell’Amoris laetitia, nel
2016.
Ricordo
di aver girato e rigirato il capitolo VIII di quella Esortazione per
un mese intero, nel tentativo disperato di trovarci dentro una
qualche ispirazione, finché non mi sono dovuto arrendere
all’evidenza: quel capitolo era ambiguo e contraddittorio, e una
simile caratteristica non poteva essere casuale!
Perciò
ho condiviso pienamente l’iniziativa dei quattro cardinali che dopo
qualche mese hanno presentato i cinque dubia; e sono rimasto
profondamente deluso dal fatto che Papa Bergoglio non abbia voluto
rispondere e chiarire.
A
quel punto la fiducia in Papa Bergoglio ha iniziato a vacillare; e ha
preso a farsi strada nella mia mente un terribile sospetto: si stanno
forse realizzando alcune profezie che aleggiano da tempo, come quelle
legate a La Salette, o a Fatima, o a diverse altre rivelazioni
private, che evocano la possibilità di “una grande apostasia” a
partire dal vertice stesso della Chiesa? E da questa prospettiva ho
iniziato a valutare gli scritti, le parole e i gesti del Pontefice.
Le
domanda che mi faccio:
Questa
osservazione critica mi ha portato a farmi molte domande sul Papa
argentino: alcune più complesse e articolate, altre più semplici e
popolari.
Come,
ad esempio, le seguenti:
*
Perché nel 2016 non ha voluto rispondere alle domande
chiarificatrici dei cardinali dei dubia, e ha invece fomentato le
interpretazioni più spericolate del suo documento, aumentando così
la confusione teorica e pratica?
*
Perché nel 2017 ha allontanato bruscamente il cardinale Müller
dall’incarico di prefetto della Congregazione per la dottrina della
fede, dopo cinque anni esatti dalla sua nomina, e non gli ha dato
nessun altro incarico?
*
Perché, sempre nel 2017, ha ospitato in Vaticano la statua di
Lutero, facendosi fotografare davanti alla stessa; e ha poi ritenuto
di dover commemorare i cinquecento anni della Riforma, dando così
forza alla voce di chi afferma che è in atto un gravissimo processo
di protestantizzazione della Chiesa cattolica?
*
Perché si avvale ufficialmente e ripetutamente della collaborazione
di un personaggio discutibile come il gesuita americano padre James
Martin, paladino dichiarato della ideologia gender e della causa
omosessuale?
*
Perché, dall’inizio del suo pontificato fino ad oggi, non riesce a
dire una parola veramente chiara sulla questione delicatissima della
Comunione ai divorziati risposati e ai coniugi protestanti di fedeli
cattolici?
*
Perché, dall’inizio del suo pontificato fino ad oggi, si mette in
ginocchio davanti alle persone alle quali lava i piedi, ma non riesce
a farlo davanti a Gesù Sacramentato, né durante la consacrazione,
né quando sta al cospetto del Santissimo solennemente esposto (e ha
presso di sé un inginocchiatoio con tanto di cuscino, e tutti gli
altri – cerimonieri e ministranti – sono prostrati sul
pavimento)?
Confesso
che quest’ultimo tema mi manda letteralmente in tilt: perché lo
fa? che tipo di messaggio vuole mandare? e a chi lo vuole mandare?
Vorrei che qualche attuale “guardiano della rivoluzione” mi
rispondesse.
La
questione di fondo:
Stando
così le cose, qualcuno mi chiederà: «Ma tu Bergoglio lo consideri
ancora Papa?». Rispondo: fino a quando non si dimostrerà in modo
ufficiale che la rinuncia di Benedetto o il conclave del 2013 hanno
presentato gravi irregolarità (cosa questa che non sta certo alla
portata di chiunque), Bergoglio è Papa a tutti gli effetti e i suoi
atti di giurisdizione hanno pieno valore. In questa materia così
importante, infatti, non bastano semplici sospetti (per quanto
credibili e diffusi), ma servono certezze assolute e inconfutabili.
Ciò
non toglie però il diritto e il dovere per ogni battezzato di
esprimere le proprie critiche in caso di insegnamenti o comportamenti
pontifici inadeguati, così come hanno fatto verso Simon Pietro
l’apostolo Paolo “a viso aperto” (cf. Gal 2,11), e lo stesso
Gesù che lo ha definito “Satana” (cf. Mc 8,33).
Nel
caso poi che la situazione dovesse precipitare con iniziative ancora
più sconsiderate (ad esempio, in campo ecumenico o in materia
liturgica), ci si dovrà attenere alle indicazioni di qualche
cardinale più illuminato e coraggioso (infatti, una presa di
posizione chiara e formale da parte di “un numero significativo di
cardinali” appare sempre più improbabile). Possibile che non ce ne
sia neppure uno, disposto a onorare fino in fondo la porpora che
indossa?
Ma
evitiamo di proiettarci troppo nel futuro. Limitiamoci ad affidare
ogni cosa al Signore, supplicandolo di svegliarsi dal suo sonno
profondo, di placare il vento e il mare, e di riprendere in mano il
timone della sua barca.
Le
ragioni per cui scrivo:
Ho
deciso di scrivere questa mia testimonianza per due motivi.
Primo.
Per rivolgermi a tanti altri sacerdoti e religiosi che, dal 2016 in
qua, stanno avvertendo le stesse difficoltà di cui ho parlato più
sopra; e stanno anche sperimentando, da parte dei rispettivi
superiori, vessazioni morali di ogni tipo: rimproveri, minacce,
rimozioni, emarginazioni e sospensioni …
Vorrei
incoraggiarli fraternamente; e ricordare loro che in questi casi noi
abbiamo il diritto e il dovere di “difendere la Verità”
(qualora, a nostro giudizio, questa fosse minacciata), ma non abbiamo
alcuna possibilità di “difendere la nostra persona” (anche nel
caso di decisioni gravose nei nostri confronti).
E
vorrei anche invitarli ad offrire le proprie tribolazioni per
l’amabilissima persona di Papa Benedetto XVI: perché il Signore lo
voglia sostenere fisicamente e spiritualmente, fino al compimento
completo della sua dolorosa missione.
Infatti
– e nessuno se lo dimentichi –, Benedetto ha rinunciato “a fare
il Papa”, ma non ha rinunciato “ad essere Papa”. Cosicché Egli
costituisce ancora un punto sicuro di riferimento per tutti coloro
che amano veramente la Chiesa: in particolare, con il suo esempio di
immolazione silenziosa e orante.
Secondo.
Per rivolgermi a quel numero sempre crescente di fedeli laici che
scalpitano, nel desiderio di fare qualcosa di concreto e di utile, a
sostegno della casa di Dio che sta crollando come la basilica di
Norcia; fedeli laici che sono più coscienti e agguerriti di quanto
si potrebbe immaginare.
Vorrei
dire loro di combattere per questa giusta causa con tutti i mezzi a
disposizione, ma di non uscire mai e per nessun motivo dal recinto
ufficiale della Chiesa cattolica, anche se questa dovesse diventare
“falsa” dalla testa ai piedi. La Chiesa “vera”, anche se
ridotta a “piccolo resto”, non ha bisogno di produrre scismi
dichiarati, perché sopravvivrà nel cuore di coloro che si
mantengono fedeli al vero magistero della Chiesa, in mezzo a una
maggioranza ostile.
Nella
situazione drammatica in cui siamo precipitati è sufficiente fare
una sorta di “resistenza interna e sotterranea”, tipo quella dei
primi cristiani verso l’impero romano, pagano e intollerante, in
attesa che il Signore e la Vergine Santa realizzino i loro piani di
purificazione sulla Chiesa e sul mondo.
Ringrazio
per l’attenzione e saluto cordialmente.
Padre
Gabriele Rossi, FAM
Fermo,
16 gennaio 2019
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P.s.
Si
può trovare un altro articolo molto simile a questo a:
“Il
Papa Impone “I Domiciliari” Al Vescovo Athanasius Schneider.
Niente Di Scritto, Così Non È Possibile Il Ricorso ….” (anche
Card. Burke)
Si
può trovare questo articolo in inglese a:
Tosatti:
Vatican Unofficially Restricts Bishop Schneider, Cardinal Burke
(November 6, 2018)
Potete
anche leggere la mia esperienza personale che è molto simile a
quella sopra: “Una Lettera al Mio Vescovo”
(https://cibo-spir.blogspot.com/2019/02/una-lettera-al-mio-vescovo.html).
(Lo
stesso articolo in inglese: “A Letter to My Bishop”
(https://spir-food.blogspot.com/2019/02/a-letter-to-my-bishop.html).
C'è
meno preghiera che mai, più peccato che mai, ancora peggio,
l'indifferenza come il peccato non esistesse più, e perciò abbiamo
dato tanto potere al “padre della menzogna”, Satana (Gv 8,44). In
particolare Satana ha più potere di “mascherarsi come un angelo
di luce” (2Cor 11,14), per offrire le sue belle bugie mortali
come fossero “la verità che ci fa liberi” (Gv 8,32)!
Perciò
è molto importante in questi tempi di grande confusione,
quando perfino i vescovi cattolici non sono più d’accordo in
quanto riguarda le cose fondamentali della fede e della morale, di
non soltanto pregare molto e di studiare il Catechismo della Chiesa
Cattolica degli adulti, ma di tenere i nostri occhi aperti per non
accogliere nelle mezze verità comode (che sono peggio delle bugie!),
in particolare di parlare soltanto della misericordia senza “VAI E
NON PECCARE PIÙ” (Gv 8,11; 5,14)!
PER
GLI AGGIORNAMENTI sugli inganni fondamentali, nascosti e mascherati
del antico serpente, visitate uno dei miei siti indici per vedere gli
ultimi articoli più importanti:
(e
anche I DOCUMENTI DELLA APPROVAZIONE ECCLESIASTICA della
TESTIMONIANZA di GLORIA POLO).
Quelli
che controllano il mondo ed il Internet oggi stanno diventando sempre
più rigorosi soprattutto in quanto riguarda gli articoli che possano
aiutare le persone a rendersi conto dove stanno portandoci
segretamente. Perciò se non riuscite ad accendere ad alcuni dei miei
siti web, in particolare i tre siti indici, potete provare con Google
per trovare i miei siti indici, con parole chiave come:
giuseppedwight, giuseppe-dwight-indice, josephdwight,
joseph-dwight-index.
Don
Jo (Joseph) Dwight
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Padre
Gabriele Rossi, FAM, at Collevalenza, Italy.
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