La
Validità della Santa Messa
Questo
articolo è soltanto qualche pagina della seconda parte del articolo,
“Solo un Resto del MSM Rimarrà”
(http://cibo-spir.blogspot.com/2018/08/solo-un-resto-del-msm-rimarra.html),
con il titolo: “Il Pericolo di Don Alessandro Minutella”
(https://cibo-spir.blogspot.com/2019/08/il-pericolo-di-don-alessandro-minutella.html).
Questo
articolo era una risposta a qualche email da una donna “molto
combattuta” in Italia che fa parte del Movimento Sacerdotale
Mariano (MSM). Il Soggetto della sua email è: “Il silenzio del
Movimento Sacerdotale Mariano”. A causa che il MSM è così
importante alla Madonna, ho passato un po’ di tempo di raccogliere
l’informazione che riguarda i problemi e la divisione nel MSM dopo
la morte Don Stefano Gobbi. Questa donna, Assunta, che ha avuto il
coraggio di aprire gli occhi in questo periodo di grande confusione,
era tentata di seguire Don Minutella.
Don
Alessandro Maria Minutella (Palermo 1973) era un sacerdote della
diocesi di Palermo e parroco della parrocchia di San Gregorio papa a
Boccadifalco (PA). Ha conseguito il dottorato in teologia dogmatica
presso la Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia con una tesi sul
rapporto tra teologia del purgatorio e mistica della notte oscura in
santa Caterina da Genova. Presso la Pontificia Università Gregoriana
si accinge a conseguire il dottorato in storia del dogma cristiano,
con una tesi sull’escatologia cristologico-trinitaria di Hans Urs
von Balthasar. Don Minutella è diventato il capo di un gruppo
cattolico tradizionalista palermitano "Piccola Nazareth"
che non riconosce l'elezione di Papa Francesco. Notificato il 13
novembre 2018 a Don Alessandro Maria Minutella il decreto di
scomunica per “l’eresia e delitto di scisma”.
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Il
seguente è solo la parte del articolo originale che parla della
validità della Santa Messa:
Satana
sta spingendo tante persone fuori dalla Barca di Pietro, la Chiesa,
dalla parte della sinistra (babordo) nel soggettivismo e relativismo,
che non seguono le leggi di Dio interpretate infallibilmente dal
Magistero della Chiesa Cattolica, compreso la disubbidienza ai Libri
Liturgici di come celebrare la Santa Messa lecitamente e validamente.
Ma anche dalla parte della destra (tribordo) della Barca di Pietro,
Satana spinge tante persone fuori della Chiesa, con l’atteggiamento
nascosto di superbia di mettersi al di sopra del Magistero autentico
della Chiesa. Questi gruppi durante la storia della Chiesa,
cominciando con i Donatisti, ma più mai dopo il Concilio Vaticano
Secondo, con i gruppi che proclamano che la Messa Novus Ordo non è
valida. Più recentemente ci sono i gruppi che riconoscono e
aderiscono al Concilio Vaticano Secondo ma si sono resi conto che
l’ultimo conclave non era valido (“Le Dimissioni Forzate di Papa
Benedetto XVI”;
http://cibo-spir.blogspot.it/2017/01/dimissioni-forzate-papa-benedetto-xvi.html),
e perciò credono e proclamano agli altri che se un sacerdote dice
durante la Canone della Messa le parole “Papa Francesco”, la
Messa è invalida!
Questo
è il momento di stare con Gesù sulla croce in questo periodo della
storia della Chiesa in questo disegno misterioso di Dio della
purificazione del Corpo di Cristo, la Chiesa (cf. CCC 675-677). È il
momento quando i veri cristiani hanno umiltà vera con Maria ai piedi
della croce e non abbandonano il Corpo di Cristo crocifisso unendosi
ad un gruppo “santo” o “perfetto”, meglio di tutti gli altri.
Il
seguente è un abbozzo breve della teologia della Chiesa in quanto
riguarda la validità della Messa.
Una
Messa del Rito Romano non è valida: 1) QUANDO il celebrante
della Messa non è un sacerdote ordinato in un modo valido, 2) QUANDO
il sacerdote non ha l’intenzione giusta (cioè, che il ministro ha
l'intenzione di fare quello che farebbe la Chiesa), 3) QUANDO il pane
di grano o il vino di uva non sono usati, 4) o QUANDO le parole
“Questo è il mio Corpo” o “Questo è … mio Sangue” non
sono DETTE (non silenziosamente) dal sacerdote
durante la consacrazione della Messa. (“Presto Non Più
l’Eucaristia!”;
http://cibo-spir.blogspot.it/2017/03/presto-non-piu-eucaristia.html).
CIÒ
CHE DON MINUTELLA ED ALTRI STANO CERCANDO DI INSINUARE
recentemente è che se “Papa Francesco” non crede nella divinità
di Gesù Cristo, come tanti vescovi ariani più di 1600 anni fa,
tutte le Messe celebrate dai preti che dicono la frase nella
“Preghiera Eucaristica”: “Ricordati, Padre, della tua Chiesa
diffusa su tutta la terra: rendila perfetta nell’amore in unione
con il nostro “Papa Francesco” (“una cum” – in unione con
“Papa Francesco”), il nostro Vescovo (della diocesi), e tutto
l’ordine sacerdotale” non sono valide! È vero che se un
prete (o un vescovo) “manifesta” le sue intenzioni
apertamente di non crede nella divinità di Gesù Cristo, allora la
sua messa non è valida perché “il sacerdote non ha l’intenzione
giusta”. In quanto riguarda “2) QUANDO il sacerdote non ha
l’intenzione giusta (cioè, che il ministro ha l'intenzione di fare
quello che farebbe la Chiesa)”, SE UN SACERDOTE È TOTALMENTE
DISTRATTO O PERFINO IN PECCATO MORTALE, LA MESSA È VALIDA E C’È
L’EUCARISTIA, nonostante che il sacerdote in peccato mortale
commette un altro peccato mortale (un sacrilegio!) perché ha
celebrato nello stato di peccato mortale. La Messa dipende da Dio,
espresso nella frase in latino, “Ex opere operato”, altrimenti,
la Chiesa (e la Messa) sarebbe già finita secoli fa, perché Gesù
ha fondato la sua Chiesa su dodici apostoli peccatori, non dodici
angeli perfetti dal cielo. Il fatto che la Chiesa è ancora qui sulla
terra dopo più di 2000 anni, è una grande prova che la Chiesa, il
Corpo di Cristo, è non soltanto umana ma anche divina, come Gesù ha
due nature: umana e divina!
Fino
ad un anno fa, Don Minutella si limitava a spiegare bene come
“Papa Francesco” ha promosso tante cose eretiche e distruttive.
Ma adesso sta dicendo alle persone che tutte le Messe non sono valide
quando il sacerdote che durante la Messa nomina nel Canone il nome
“Papa Francesco”!
“EX
OPERE OPERATO” è un'espressione latina della dottrina cattolica
dei sacramenti.
Significa
letteralmente "per il fatto stesso di aver fatto la cosa".
Si riferisce al fatto che nei sacramenti il peccato del ministro non
può inficiare il risultato dell'azione sacramentale. Per esempio,
l'assoluzione sacramentale impartita da un presbitero in peccato
mortale mantiene tutta la sua validità, purché il ministro abbia
l'intenzione di fare quello che farebbe la Chiesa.
L'uso
dell'espressione si è sviluppato nella Chiesa cattolica nell'ambito
della contrapposizione con la dottrina protestante: Martin Lutero
sosteneva infatti che un sacerdote in peccato mortale non poteva
amministrare i sacramenti.
Si
contrappone a “ex opere operantis”, che al contrario afferma la
necessità della santità del ministro perché il sacramento si dia.
In
un modo simile, lo stesso Concilio di Trento, ha definito
l’infallibilità del papa, che non dipende dalla santità personale
del papa, ma dal promesso di Cristo.
Il
Concilio di Trento definì il 3 marzo 1547 contro Lutero che i
sacramenti conferiscono la grazia “ex opere operato” (can. 8),
per ciò che dipende da Dio (can. 7):
“Se
alcuno dirà che i sacramenti della nuova legge non conferiscono la
grazia per propria ed intima efficacia (ex opere operato) ma che per
conseguire la grazia basta la fiducia nelle divine promesse, sia
scomunicato.” (Sess. VII, ca. 8; Denz
1611).
La
frase “ex opere operato”, come si può dedurre dalle discussioni
dei padri di Trento, non vuol dire "automaticamente", quasi
che i sacramenti siano dei riti magici, che agiscono su una persona
indipendentemente dalla sua volontà, ma significa "indipendentemente
dalle intenzioni NON MANIFESTATE del ministro",
a cui si richiede di porre esattamente il segno "almeno con
l'intenzione di fare ciò che fa la Chiesa" (can. 11), cioè
almeno con l'intenzione di compiere un rito sacro.
Lo
scopo di questa precisazione, voluta dal concilio, era di
togliere ai fedeli ogni dubbio di coscienza sulla validità di un
sacramento nel caso di un ministro che "facesse finta" di
amministrarlo, ma con l'intenzione, non manifestata, di non
amministrarlo. Il Concilio dice: se il ministro ha compiuto
correttamente il rito (ex opere operato), Dio si è impegnato e
perciò ex parte Dei (= "per ciò che dipende da Dio") il
sacramento è completo.
Per
l'efficacia del sacramento può invece mancare la parte che dipende
dal cristiano, ma delle proprie eventuali cattive disposizioni che
renderebbero inefficace il sacramento, egli non può non avere
coscienza, perché deve essere “manifestata” le cattive
disposizioni del ministero del sacramento.
Il
Catechismo della Chiesa Cattolica degli adulti (CCC; ed. 1992,
promulgato da Papa Giovanni Paolo II;
http://www.vatican.va/archive/ccc_it/ccc-it_index_it.html)
spiega al riguardo: CCC 1127-1128.
Questo
soprattutto non vuol dire che tutti i sacerdoti che durante la Messa
nominano nel Canone il nome del “Papa Francesco” credono come
crede “Papa Francesco”, cioè, questo non vuol dire che tutti i
sacerdoti che avevano un vescovo ariano più di 1600 anni fa
credevano COME I LORO VESCOVI ARIANI!
Ora
di mettere in difficoltà i fedeli semplici, di PRIVARE OGGI, in
questo mondo infernale, i fedeli della Messa tradizionale perché
viene celebrata nominando nel Canone il nome del “Papa Francesco”
È UNA GRANDE IMPRUDENZA ED ERRORE, che espone i fedeli
coscienziosi al rischio prossimo di non poter vivere in stato di
grazia abitualmente, privandoli di tutti i Sacramenti amministrati
“UNA CUM”. La santa Madre Chiesa, nel Concilio di Trento,
ha fatto l’opposto di questo, cioè, di togliere ai fedeli ogni
dubbio di coscienza sulla validità di un sacramento nel caso di un
ministro che "facesse finta" di amministrarlo, ma con
l'intenzione, non manifestata, di non amministrarlo! Se non fosse
questo “SILENZIO DEL MOVIMENTO SACERDOTALE MARIANO”,
sarebbe molto meno tentazione per i membri del MSM di essere
ingannati da Don Minutella o da altri gruppi o da gruppi scismatici
tradizionalisti, come professore Don Ivan Pojavnik ha scritto:
“Inoltre, in virtù della sua ambiguità, essa ha condotto un certo
numero di membri dal Movimento della Madonna in un altro movimento. …
Don Stefano ha detto: «Dobbiamo essere bambini intelligenti, cioè
bambini con gli occhi aperti, e non bambini stupidi, vale a
dire con gli occhi chiusi».” I diavolo vuole quei poche persone
che non hanno seguito la via più facile di “occhio non vede, cuore
non duole” e hanno faticato per tenere gli occhi aperti alle
trappole nascoste e pericolose del diavolo, e perciò Satana offre le
tentazioni sottili che può privare queste persone nello stato di
grazia i sacramenti o almeno di portarle fuori dalla vera Chiesa che
sta subendo la crocifissione con Gesù in questo periodo!
Come
scritto sopra, ripetiamo per essere più chiaro in questo caso:
La
frase chiave che fa presente l’Eucaristia sono “QUESTO
È IL MIO CORPO” e “QUESTO È … MIO SANGUE”, che
quando DETTE (non silenziosamente) da un
sacerdote con l’intenzione giusta e con la matteria giusta, fa
vedere veramente le azioni del sacerdote nella Persona di Cristo. Le
altre parti della preghiera Eucaristica sono, secondo Sant’Ambrogio
(citate anche nella Somma Teologica), ESSENZIALMENTE PREPARATORIE;
“Infatti con tutte le altre parole si loda Dio, si supplica per il
popolo, per i re, per tutti gli altri. Ma quando si compie il
venerabile sacramento, il sacerdote non si serve più delle proprie
parole, bensì di quelle di Cristo.” (III Parte, Argomento 78,
Articoli 1-6; vedete allegato: “Somma Teologica P3 Arg78 A1-6”).
Cambiare le parole delle parte preparatorie è illecito e peccaminoso
gravemente per il sacerdote, ma non invaliderebbe l’Eucaristia
finché le parole “Questo è il Mio Corpo” e “Questo è … Mio
Sangue” sono DETTE (non silenziosamente).
Questo
vuol dire che se un sacerdote dice (non silenziosamente) durante la
Messa, “Questo è il Mio Corpo” e “Questo è … Mio Sangue”,
con la materia giusta (pane e vino) e l’intenzione giusta (ciò che
la Chiesa intende), la Messa è valida. Perciò come Sant’Ambrogio
e San Agostino e San Tommaso ci dice, tutte le altre parole fuori
delle parole della consacrazione, “Questo è il Mio Corpo” e
“Questo è … Mio Sangue”, sono ESSENZIALMENTE PREPARATORIE e
perciò non cambiano la validità della Messa, anche se il sacerdote
dice le parole, come diceva da quando è stato ordinato sacerdote,
nella “Preghiera Eucaristica”: “Ricordati, Padre, della tua
Chiesa diffusa su tutta la terra: rendila perfetta nell’amore in
unione con il nostro Papa N. (nome del Papa attuale), il nostro
Vescovo (della diocesi), e tutto l’ordine sacerdotale”! Questa
frase non cambia in nessun modo la validità della Messa come la
Chiesa ha sempre insegnato dal tempo di San Agostino!
Perciò,
al contrario totalmente di ciò che Don Alessandro Minutella dice ai
suoi seguaci e ai suoi telespettatori su YouTube, TUTTE
le MESSE celebrate da un sacerdote che dice la frase
nella “Preghiera Eucaristica”: “Ricordati, Padre, della tua
Chiesa diffusa su tutta la terra: rendila perfetta nell’amore in
unione con il nostro Papa N. (il nome del papa attuale, “Francesco”),
il nostro Vescovo N. (della diocesi), e tutto l’ordine sacerdotale”
sono VALIDE!
Per
ripetere questo concetto un po’ più chiaramente e semplice, Gesù
è il ministro principale dei sacramenti, e perciò l’individuo
che amministra il sacramento non deve essere nello stato di grazia
per celebrare il sacramento validamente. Ad esempio, una persona non
battezzata e non nello stato di grazia può battezzare validamente.
Ma questo è anche vero in quanto riguarda il sacerdozio a la
partecipazione alla Messa. Perciò se vai alla Messa e il sacerdote è
nello stato di peccato mortale, la Messa è valida. I Donatisti nel
tempo di San Agostino si teneva che il sacerdote doveva essere nello
stato di grazia santificante per il sacramento di essere valido. San
Agostino ha detto no ai Donatisti, perché è Gesù Cristo che è il
ministro principale della Messa, non il sacerdote. E perciò anche se
il sacerdote è nello stato di peccato mortale, la Messa sarebbe
ancora valida a condizione che ha avuto l’intenzione giusta, le
parole giuste e la matteria giusta di pane e vino.
I
doni carismatici sono dati per il beneficio di qualcun altro.
Questi doni non ha niente da fare con la santità del individuo che
ha il dono, nonostante nella nostra umanità tendiamo di credere che
se una persona parla nelle lingue o se una persona ha il dono della
guarigione o quello che sia, crediamo che queste persone sono
veramente santi. Questo non è necessariamente vero affatto! È
soltanto la persona al quale Dio ha scelto di dare quello dono. Il
sacerdozio è un dono carismatico e perciò questo dono è dato non a
cause della santità dell’individuo, ma piuttosto è dato per il
beneficio delle altre persone. Perciò se Dio può usare qualsiasi
dei doni carismatici, anche se la persona è nello stato di peccato
mortale, e il sacerdozio è un dono carismatico, quello anche può
essere fatto anche se il sacerdote e nello stato di peccato mortale.
Ciò
che i Donatisti hanno detto è che tutti i due, l’ortodossia e
anche di stare nello stato di grazia sono necessarie per la validità
dei sacramenti. Era San Agostino che era l’avversario dei
Donatisti in questo caso, e ha detto che siccome Cristo è il
ministro principale dei sacramenti, l’efficacia oggettiva e
validità dei sacramenti non dipendono sullo stato soggettivo del
ministro. Ciò che è necessario è che l’individuo che fa’ il
rito sacramentale conferisce il segno sacramentale attraverso la
matteria e la forma giusta avendo l’intenzione giusta. Detto
questo, la persona che attualmente fa’ il sacramento è tenuta di
coscienza di amministrare il sacramento nello stato di grazia. Perciò
il sacramento è ancora valido anche se il ministro è nello stato di
peccato mortale, ma lui è tenuto di coscienza di esser nello stato
di grazia quando celebra la Messa o ascolta le confessioni o quello
che sia. Di non fare così sarebbe un sacrilegio. Perciò se il
sacerdote è nello stato di peccato mortale quando celebra la Messa,
lui commette un sacrilegio. Allo stesso tempo comunque, dobbiamo
essere chiaro, che la Chiesa dice attualmente che se il sacerdote,
diciamo che un sacerdote va fuori sabato sera e fa qualcosa stupido e
adesso sta nel peccato mortale, che cosa deve fare domenica mattina?
La Chiesa dice che lui deve celebrare la Messa per il popolo. Il
sacerdote può dire apertamente che è nello stato di peccato mortale
e non vuole celebrare la Messa. Ma non andrà bene. Le persone sono
presente e hanno il diritto di avere la Messa e la Chiesa dice a
questo punto, per il bene del popolo, il più grande bene del popolo,
nonostante che è un sacrilegio dalla parte del prete. Per il
beneficio del popolo di Dio è necessario di offrire le confessioni o
quello che sia.
Un
altro motive per rimuovere i sacramenti dallo stato soggettivo del
ministro è di provvedere la certezza e la tranquillità per I
fedeli. Pensate un momento. Che cosa succederà se ogni domenica
sei venuto alla chiesa e dovevi domandarsi se il prete era nello
stato di grazia o no. In altre parole, se come dicevano i Donatisti
che i sacramenti sono validi soltanto se il sacerdote è nello stato
di grazia, e se non lo è, allora è un sacramento invalido, e non
hai ricevuto la Comunione, non hai ricevuto Gesù, secondo i
Donatisti. Perciò ciò che la Chiesa dice, non devi domandarti se il
sacerdote è nello stato di grazia o nello stato di peccato mortale,
quando vieni alla Messa. La Chiesa ci dice che è il Signore che fa
la Messa; sì Lui opera attraverso una persona umana, è il Signore
che lo fa’. E perciò non dobbiamo preoccuparci dello stato
soggettivo del sacerdote. Il sacerdote deve preoccuparsi del suo
stato soggettivo come ognuno di noi dobbiamo preoccuparci del nostro
stato soggettivo. Ma non è la nostra preoccupazione se il sacerdote
è nello stato di peccato mortale o no quando si tratta della
validità dei sacramenti.
Sì,
credo che presto perderemo l’Eucaristia in tutte le chiese
pubbliche nel mondo con un nuovo Messale Romano per tutto il mondo in
cui la consacrazione della Messa sarà tolta o non ci saranno più le
parole, “QUESTO È IL MIO CORPO” e “QUESTO È … MIO
SANGUE” DETTE (non silenziosamente).
Questo succederà “prima della manifestazione dell’Anticristo,
"il sacrificio quotidiano” (Dan 8,11; 12,11), sarà tolta, ed
“il sacrificio e l'offerta” cesserà (Dan 9,27), che Gesù ha
predetto (Mt 24,15). Questo sacrilegio è il massimo “ABOMINIO
DELLA DESOLAZIONE” (Mt 24,15; Mc 13,14; 2Tess 2,3-4; Dan 9,27;
11,31; 12,11)!” (“L’Abominio della Desolazione”;
http://cibo-spir.blogspot.it/2018/04/labominio-della-desolazione.html).
Credo personalmente che questo succederà intorno alla Pasqua 2021 e
durerà per tre anni e mezzo fino alla fine del periodo della “grande
tribolazione” (Mt 24,21) (“I Segni di Dio vs. I Segni di Satana”;
http://cibo-spir.blogspot.it/2016/12/segni-dio-vs-satana.html).
“Ora, dal tempo in cui sarà abolito il sacrificio quotidiano e
sarà eretto l'abominio della desolazione, ci saranno
milleduecentonovanta giorni. Beato chi aspetterà con pazienza e
giungerà a milletrecentotrentacinque giorni” (Dan 12,11-12; 7,25;
9,27). FORSE il momento di “giungerà a
milletrecentotrentacinque giorni”, che sono 45 giorni dopo la fine
del “abominio della desolazione, ci saranno milleduecentonovanta
giorni”, corrisponderà alla festa del Cristo Re, il 24 novembre
2024, che FORSE sarà la Seconda Venuta del nostro Signore
Gesù Cristo, il Re del Universo!?!
Don
Jo (Joseph) Dwight
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