05 marzo 2016

Lo Scisma Cattolico Santiago Martin


Lo Scisma nella Chiesa Cattolica – Padre Santiago Martin, F.M.


Nonostante che si trova questo articolo sul Web, lo pubblico di nuovo per offrire più accessibilità per aiutare le persone di renderci conto della gravità della situazione. Pochissimi cattolici oggi si rendono conto della grande devastazione che sarà causata se diventa accettata largamente, o perfino approvata ufficialmente, ciò che Cardinale Kasper propone, e anche tanti vescovi e cardinali d’accordo con Cardinale Kasper che sono stati promossi nei ultimi tre anni, come il nuovo Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana, Monsignor Nunzio Galantino, e il nuovo Arcivescovo di Chicago (USA), Monsignor Blase Cupich. Cardinale Burke, che ha spiegato chiaramente e risolutamente che non si può cambiare la Dottrina della Chiesa, la Verità, Che è Cristo, era degradato.
La Madonna a Akita, Giappone (1973), ci ha detto: “L´opera del diavolo si infiltrerà anche nella Chiesa in tale modo che vedrete CARDINALI CONTRO CARDINALI e vescovi contro altri vescovi. I preti che mi venerano saranno disprezzati e saranno opposti dai loro confratelli. La Chiesa e gli altari saranno danneggiati. La Chiesa sarà piena di quelli che accettano compromessi …”
Per leggere qualche mio commento, visitate:
Siamo davvero arrivati ad uno SCISMA?


Don Jo (Joseph) Dwight


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Siamo davvero arrivati ad uno SCISMA?


Trascrizione della sintesi della conferenza di Padre Santiago Martin, F.M., intitolata “Amore, Verità e Misericordia”, del maggio del 2014.


Voglio affrontare, nella meditazione di questo pomeriggio, una questione che mi preoccupata straordinariamente. Mi preoccupa così tanto che credo sia in gioco – come mai lo è stato in duemila anni – il futuro della Chiesa cattolica. Vedo all’orizzonte la possibilità reale di uno scisma dalle gravi conseguenze.


Naturalmente la mia opinione non avrebbe maggiore valore se vi fosse unità con le opinioni di persone molto più rilevanti di me.


L’utilizzazione che si sta facendo del concetto di Misericordia, è un’utilizzazione assolutamente demagogica, pertanto falsa e dannosa. Il concetto di Misericordia, mal compreso, separato dal concetto di Verità – pertanto dal concetto di Amore – può essere dannoso, tremendamente dannoso. Anche per la persona alla quale teoricamente le si chiede di beneficiare.


Dunque, per l’insieme, il Corpo della Chiesa va incontro ad uno scisma.


Confido, stiamo pregando moltissimo affinché questo non succeda, ma già si parla apertamente di uno scisma come di una possibilità reale.


Credo che ci sono momenti nella vita in cui c’è bisogno di avere il coraggio di parlare. E parlare francamente, onestamente, perché – come diciamo in spagnolo – : “Colui che avvisa, non è traditore”.


Affinché non succedano determinati cose – ma ci sono molte, molte possibilità che accadano – è l’ora decisiva di parlare. Lo stanno facendo altri, ripeto, da altre parti: dall’aspetto teologico, patristico, dogmatico, canonico. E io vorrei affrontalo, questo pomeriggio, dalla prospettiva spirituale.


Il Nuovo Testamento non è l’unico Testamento. La Rivelazione di Cristo, il NT, è una rivelazione che complete un’altra rivelazione. Dimenticarlo è togliere le fondamenta dall’edificio, provocandone, dunque, la rovina.


Dio è amore, sì, ma prima di tutto non ci ha insegnato che è amore. Prima di tutto ci ha insegnato che Egli è l’Onnipotente, che è il Signore, che è il Giudice. Un giudice amoroso, un giudice padre, un giudice misericordioso, ma un giudice.


Disprezzare il concetto di Dio come giudice, trattare il Giudice come se fosse un criminale: a questo siamo arrivati!


Gesù afferma che Egli è il cammino e assume il Decalogo come qualcosa che non si può sopprimere. Nessuno può farlo!


Pertanto, disprezzare la morale come si sta facendo in questo momento, dicendo – come tanti dicono – che il cristianesimo non è un moralismo – e con questo vogliono dire che si può essere cristiani al margine di un comportamento etico – è tradurre il cristianesimo al sentimentalismo.


Io ho una relazione con Dio sentimentale, più o meno effusiva, dovrei dire non sentimentale, ma sentimentalista o “sensibiloide”. Secondo cui faccio ciò voglio della mia vita e pretendo che Dio sia contento di me.


Affermare che la Misericordia deve essere applicata al margine della Verità o contro di Essa, questo sì che è contro gli insegnamenti di Cristo. Ed è la verità!


Affermare inoltre la Verità NON esiste o è irraggiungibile, oppure relativa, o che non esiste nessuna verità assoluta, o nessuno verità oggettiva, non solo è negare duemila anni di pensiero cristiano – basato in ciò che sto dicendo, da una definizione di Dio dataci da Egli stesso – ma è anche negare milioni di anni del pensiero proprio dell’umanità. Significa cioè retrocedere culturalmente ad un’epoca anteriore a Socrate. Bisogna avere molto coraggio – o molta ignoranza – per osare dire questo.


Togliere la verità dal discorso dell’amore è indirettamente una falsificazione demagogica dell’amore stesso, terminando col fare del male alla persona.


Il Signore NON USA PER CASO questa definizione in quest’ordine – poiché è l’Ordine in cui si deve praticarsi – : “Io sono la Via, la Verità, la Vita”. Non si può arrivare alla Vita se non attraverso la Verità percorrendo una Via. E questo la Chiesa lo ha sempre compreso.


Quando si raccoglie questo concetto di Misericordia nell’Antico e nel Nuovo Testamento, ci si rendo che la Misericordia di Dio, essendo infinita, è però limitata. Non limitata dalla parte divina, ma dalla parte umana.


Tu non condizioni il perdono di Dio, tu condizione la restrizione del perdono di Dio.


Inoltre, questo perdono di Dio, questa Divina Misericordia, può essere intesa solamente come dono, NON COME DIRITTO. Questo è un altro punto in cui si sta facendo demagogicamente confusione.


Io ho diritto…”… Diritto a che? All’Eucarestia? L’Eucarestia è un dono. “Io ho diritto…” … Diritto a che? Al sacerdozio? Il sacerdozio è un dono.


L’impostazione dell’uomo verso Dio non può essere un’impostazione di diritti. Dev’essere unicamente un’impostazione di gratitudine. Io non ho diritto!


La Divina Misericordia sta sempre ad un millimetro della mia pelle. Sempre. Ma per poter entravi, per poter oltrepassare questo millimetro, io devo gridare: “PERDONAMI!”. Devo aprire la porta con il pentimento. “Perdonami!”. E devo tenere la porta aperta con il proposito di rimediare e di non commettere più peccato.


Dunque questa Divina Misericordia – che uscì dal Cuore di Dio – arriva a me. E io la sperimento come qualcosa di meraviglioso, ma che non merito. Un dono a cui io non ho diritto. E do, come risposta a questa Divina Misericordia, il mio ringraziamento. Un RINGRAZIAMENTO che dev’essere di opere, non solo di sentimento.


Il PRIMO ATTO DI MISERICORDIA da parte di Dio nei nostri confronti è dirci la VERITÀ. Siamo arrivati ad un punto in cui consideriamo come misericordia la menzogna e l’inganno. E pensiamo di essere misericordiosi con la gente, quando la inganniamo e le mentiamo.


“Devo darti una brutta notizia e una buona notizia: sei malato, ma c’è rimedio”. Questo dice Gesù. Noi invece diciamo: “No, lei non mi può dare questa brutta notizia. Lei può dirmi che sono sano”.


Perdonami, ma se ti dico che sei sano e non malato, non ti curerai, il male crescerà, pertanto non potrai recuperare la salute – la felicità – né qui, né nell’al di là.


Tu potrai ricevere il Corpo e il Sangue del Signore se sei eticamente preparato – “Sono la Via” –, se sei dogmaticamente preparato – “Sono la Verità” –, se accetti gli insegnamenti della Chiesa e se sei in Grazia di Dio – “Sono la Vita”. Questa è stata la tradizione di duemila anni! Per questo la Chiesa non può ammettere alla Comunione, per esempio, i protestanti.


Applichiamo questo ai casi concreti. Si sta parlando dei “divorziati-risposati” che, senza aver ottenuto la nullità matrimoniale, possono ricevere la Comunione. Però si sta prospettano un problema che, in primo luogo, non è il problema della famiglia; si sta prospettando, nel contesto del sinodo sulla famiglia, a tal punto che il cardinal Kasper – colui a cui papa Francesco incaricò la relazione preventiva alla studio di questo sinodo – è arrivato a dire: “Se non si permette ai divorziati-risposati di ricevere la Comunione – sono parole sue – è inutile portare il sinodo a compimento, perché sarebbe una grande defezione”.


Inoltre, affrontare tale questione in modo isolare, significa cadere in una trappola ignominiosa, che si deve conoscere perché non si può pensare che la ignori colui che la promuove.


Aperta la porta della Comunione eucaristica al margine dei due punti detti poc’anzi – stare in Grazia di Dio, accettare il Dogma, cioè al margine della Via e della Verità, pretendere di arrivare alla Vita, che è l’unione con Dio, senza passare per la Via e la Verità – accettare ciò in questo caso concreto è aprire la porta a tutti gli altri casi.


Aperta la porta, la porta rimane aperta.


Si presenta come misericordioso colui che accetta la richiesta di quella persona concreta che desidera ricevere l’Eucarestia, ma non è nelle condizioni. Le dice: “Sì, ricevila”. Ma tu chi sei per dirlo? Quando proprio Cristo stabilisce le condizioni. Chi è costui? Costui è Cristo? Più di Cristo? Sei il padrone del messaggio? Hai destituito Cristo come fondatore del cristianesimo, per mettere te stesso al suo posto?


Bisogna inventare, bisogna essere innovatori, per risolvere il problema. S’inventano, si fanno le innovazioni che bisogna fare, ma mai per una strada va contro la Parola di Dio, contro la dottrina della Chiesa di duemila anni.


Questo andrà a generare, ripeto, del MALE ALLA PERSONA che sarà ingannata – le si occulterà la Parola di Dio – che mangerà e berrà indegnamente il Corpo e il Sangue di Cristo, le sarà fatta mangiare la sua propria condanna. Occultando la verità a questa persona, non le farà del bene, perché riceve la Comunione in questo stato non le farà del bene, ma le farà del male.


Inoltre, SI DANNEGGIA GRAVEMENTE LA COMUNITÀ, che andrà chiaramente ad una divisione, ad uno scisma. Bisogna avvertirlo. Ripeto: “Chi avvisa, non è traditore”. Ed è ora di dirlo, prima che sia troppo tardi. Prima che si commettano cose che faranno dire a molti, con ragione, si sta andando contro la Parola di Dio, contro la dottrina bimillenaria della Chiesa.


Io sento il dovere, nella mia coscienza, di parlare con estrema chiarezza. Credo che lo stiamo facendo in molti – non so se inutilmente – ma questo è il momento di dirlo.


NON SI PUÒ ANDARE CONTRO GLI INSEGNAMENTI DI CRISTO!


Nessuno, assolutamente nessuno, nella Chiesa cattolica, può dire: “Avete udito che Gesù disse, ma io vi dico”, perché solamente Gesù è Figlio di Dio. E nessuno, nella Chiesa cattolica, è Dio o al di sopra di Dio. Al di sopra di Gesù Cristo, nella Chiesa cattolica, non c’è nessuno!


Se qualcuno pretende di essere più Dio di Gesù Cristo è automaticamente fuori dalla Chiesa cattolica.


Facciamo un momento di preghiera in silenzio.




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