Come
Si Deve Relazionare Con l’Attuale ‘Vescovo di Roma’
Il
Grande Attacco Nascosto Contro Cristo Verità
C’è
una grande battaglia che sta svolgendosi per la Verità! Gesù Cristo
è la Verità (Gv 14,6)! La Verità di Dio “vi farà liberi!” (Gv
8,32; Ger 6,16), adesso e per tutta l’eternità! La verità falsa
di Satana, “il padre della menzogna! (Gv 8,44), ci offrirà qualche
piacere adesso, senza la croce di Cristo, ma c’è la schiavitù
dopo e per tutta l’eternità. C’è grande pressione su tutti oggi
per essere “politicamente corretti”, anche, e soprattutto, nella
Chiesa Cattolica. Nessun gruppo o movimento ecclesiale sarà esente
dalla purificazione in questo periodo della “grande tribolazione”
(Mt 24,21), neanche il Movimento Sacerdotale Mariano!
Don
Ivan Pojavnik è un professore emerito di teologia alla facoltà di
Lubiana-Slovenia. Ha pubblicato vari studi teologici sul Concilio
Vaticano II e la Chiesa. Recentemente, con la crisi nella Chiesa e
nel Movimento Sacerdotale Mariano, Padre Quartilio Gabrielli ha
chiesto Don Ivan Pojavnik di offrire le sue intuizioni e la sua guida
in quanto riguarda a come il Movimento si deve relazionare con
l’attuale “Vescovo di Roma”.
Questo
articolo che è ciò che Don Ivan Pojavnik ha scritto, si può
trovare anche nell’ultima parte del articolo che è in inglese ed
in italiano:
“Ready
To Die For Christ Truth”
(Pronto
di Morire Per Cristo Verità)
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Il
carisma dell’infallibilità petrina.
1.
«Infatti ai successori di Pietro lo Spirito Santo non è stato
promesso perché manifestassero, per sua rivelazione, una nuova
dottrina, ma perché con la sua assistenza custodissero
santamente ed esponessero fedelmente la rivelazione trasmessa
tramite gli apostoli (traditam per apostolos rivelationem), cioè
il deposito della fede» (Concilio Vaticano I, Costituzione
dogmatica sulla Chiesa di Cristo, IV). Il Magistero della Chiesa
«però non è al di sopra della parola di Dio, ma è al suo
servizio, insegnando soltanto ciò che è stato trasmesso
(docens nonnisi quod traditum est)» (Concilio Vaticano II, DV 10,2).
L’esercizio
del carisma dell’infallibilità dei successori di Pietro è legato
all’adempimento delle condizioni espresse in questi brani dei due
Concili Vaticani. Essi devono insegnare “soltanto ciò che è stato
trasmesso”, cioè la Tradizione apostolica divina e umana, la cui
sorgente è, nello Spirito Santo, il Dio-Uomo storico e al tempo
stesso il Dio-Uomo glorificato in Cielo. Se un Papa non adempie
queste condizioni, cade in errore, come è successo più volte nella
storia.
Il
carisma di una totale e incondizionata infallibilità non esiste.
Già l’apostolo Pietro è caduto in una concezione erronea e in un
agire pubblico ambiguo nella comunità cristiana di Antiochia, ed è
stato pubblicamente corretto dall’apostolo Paolo (cf. Gal 2,11–16).
La correzione pubblica è stata un atto di verità e di carità
soprannaturali da parte di Paolo, scaturito dal Cuore divino di
Cristo. Il primo Papa ha accettato subito la correzione pubblica:
«Essendo primo nella gerarchia apostolica, è stato primo anche
nell’umiltà» (San Gregorio Magno). Ciò manifesta che il
carisma dell’umiltà soprannaturale è più grande e più
importante di quello dell’infallibilità.
2.
Purtroppo ci sono numerose ambiguità ed errori nelle prediche del
Papa Francesco a Santa Marta, come hanno notato alcuni attenti
osservatori nel corso del tempo. La cosa più problematica è la sua
esortazione “Amoris laetitia”, che contiene alcune gravi
ambiguità ed errori, come constata una comparazione sistematica con
la dottrina della Sacra Scrittura, di alcuni Concili Ecumenici
(soprattutto di quello di Trento), dei successori di Pietro da Leone
XIII fino al Benedetto XVI e del Catechismo della Chiesa Cattolica,
il quale è un “dono speciale del Cuore Immacolato di Maria per
questi nostri tempi … e quasi luminoso e supremo testamento del
Papa Giovanni Paolo II” (cf. M. 1. 1. 1993).
(Nota:
Si può trovare questi messaggi a: “Ai sacerdoti figli prediletti
della Madonna”; http://madonna-sacerdoti.blogspot.it/).
Il
problema più grave costituisce l’insegnamento del capitolo VIII
dell’esortazione. Tutti i successori di Pietro fino al Benedetto
XVI hanno insegnato la stessa dottrina sui sacramenti del matrimonio
e della penitenza, sulla ricezione della Santissima Eucaristia da
parte dei cristiani in stato del peccato mortale, e sulla legge
morale universale (Decalogo). Si tratta della dottrina della
Tradizione apostolica. Ora nel capitolo VIII accanto alla perenne
dottrina della Chiesa se ne trova anche una nuova che la contraddice,
e ciò costituisce una sua ambiguità fondamentale.
Qui
siamo davanti ad una scelta decisiva fra due parti che sono
tra loro in contraddizione: è infallibile la dottrina di tutti i
successori di Pietro prima di Papa Francesco o la sua nel capitolo
VIII? Se la dottrina della seconda parte è infallibilmente vera,
allora quella della prima parte è infallibilmente non vera, cioè
erronea. Non comporta questo fatto una frattura con la Tradizione
apostolica e con ciò con l’insegnamento del Logos di Dio incarnato
che è divino, infallibile, universale e immutabile?
In
effetti si diffondono a tutti livelli della Chiesa due
interpretazioni contraddittorie del capitolo VIII. L’interpretazione
che rompe il legame con la Tradizione apostolica scalza i tre
suddetti sacramenti. Inoltre essa sostituisce la legge morale
universale (il Decalogo) con l’erronea etica della situazione: in
particolare ciò succede in flagrante contraddizione con
l’insegnamento dell’enciclica “Veritatis splendor” (1993) di
Giovanni Palo II e del Catechismo della Chiesa Cattolica. Molte
Conferenze episcopali e molti Vescovi hanno già emanato nuovi
orientamenti pastorali che accettano questa frattura, permettono un
abuso gravissimo dei tre sacramenti e spingono – nel nome della
misericordia – i divorziati civilmente “risposati” verso la
dannazione eterna. Una parte della Chiesa sta passando al
protestantesimo e un’enorme folla progredisce a capofitto verso
l’abisso infernale.
«L’uomo,
infatti, ubbidisce al suo fine ultimo – che è Dio – in forza di
una legge assoluta e necessaria (= legge morale) fondata sulla
infinita perfezione della stessa natura divina, in maniera tale che
neppure Iddio potrebbe esimere alcuno ad osservarla. Con
questa legge eterna ed immutabile viene stabilito che l’uomo e
tutte le sue azioni devono manifestare, a lode e gloria del Creatore,
la infinita perfezione di Dio, e devono imitarla per quanto è
possibile» (Pio XII, enciclica Musicae sacrae, 1955; cf.
Giovanni Paolo II, enciclica Veritatis splendor, n. 91–92).
3.
Il secondo impegno del MSM rimane: la fedeltà al successore di
Pietro che “insegna soltanto ciò che è stato trasmesso dagli
apostoli”. Nell’insegnamento di Papa Francesco io accetto la
parte vera e non accetto le ambiguità e gli errori, poiché egli
“non è al di sopra della parola di Dio”, ed io voglio restare
integralmente fedele a Cristo-Verità.
Non
comprendendo bene alcuni messaggi della Madonna e tralasciandone
altri scomodi, la circolare di P. Larroque difende una totale e
incondizionata infallibilità di Papa Francesco. Essa con questo
grande errore ha confermato quei membri del Movimento che dormono
come bambini ingenui nel Getsemani in quest’ora dell’agonia della
Chiesa, e ha addormentato molti altri. Inoltre, in virtù della sua
ambiguità, essa ha condotto un certo numero di membri dal Movimento
della Madonna in un altro movimento.
(Nota
da Don Jo (Joseph) Dwight: Credo che Don Ivan Pojavnik ha riassunto
bene e conciso qui ciò che fanno tantissimi sacerdoti e vescovi
nella Chiesa Cattolica oggi; tantissimi hanno presa la strada più
facile: "Nel nome dello Scopo - sacrificare la verità
sull'altare dell'Unità" (Geremia 6:16) (“In the Name of
Purpose - Sacrificing Truth on the Altar of Unity”), di Tamara
Hartzell (in inglese: http://inthenameofpurpose.org/inthename.pdf)!
C’è sempre la tentazione della superbia di cercare e di mantenere
la propria gloria davanti agli uomini (Lc 6,26; 16,14-15; Gv 12,43;
5,44; 12,43; Rm 2,29; 1Cor 4,5; Gal 1,10. Vedete anche: “La Vera
Pasqua!”;
http://cibo-spir.blogspot.it/2017/05/la-vera-pasqua.html).
La
situazione attuale nella Chiesa.
4.
«Il Drago esulta di fronte alla vastità della sua conquista, con
l’aiuto della bestia nera e della bestia simile ad un agnello»
(M. 15. 9. 1989; cf. M. 15. 8. 1989). Mediante la meta-tentazione
della superbia Satana ha precipitato l’umanità nel baratro più
profondo dell’ateismo ed ha provocato una grande apostasia dalla
fede in Cristo. Formando in maniera occulta e sistematica un falso
Cristo e una falsa Chiesa, la bestia simile a un agnello sta
prendendo possesso della Chiesa (cf. M. 13. 6. 1989; M. 17. 6. 1989).
Questo processo avanza velocemente verso il culmine senza che
moltissimi se ne accorgano, purtroppo anche numerosi membri del
Movimento. Don Stefano ha detto: «Dobbiamo essere bambini
intelligenti, cioè bambini con gli occhi aperti, e non bambini
stupidi, vale a dire con gli occhi chiusi».
N.B.:
c’è da tremare di fronte alle potenti e subdole insidie della
meta-tentazione, con cui Satana si scatena contro di noi, che
costituiamo il suo primo bersaglio, perché apparteniamo alla schiera
della Regina delle vittorie. La Celeste Condottiera ci avverte:
«Satana morde rabbioso il mio calcagno» (M. 13. 8. 1975; cf.
M. 28. 6. 1989). Se il carisma dell’umiltà si scioglie nel liquore
inebriante della superbia onnisciente, allora si svuotano in un
cristiano le tre virtù teologali ed anche gli altri carismi. C’è
da tremare davanti ai morsi quotidiani di Satana, con cui egli tenta
di iniettarci, goccia per goccia, soprattutto il suo liquore
inebriante, prima per introdurci nella confusione per poi
disperderci. Infine c’e da tremare, poiché Leviatan ci seduce
fortemente con una falsa sicurezza, come ha già fatto con gli
apostoli prima della passione di Gesù, i quali hanno sottovalutato
le sue predizioni e la profondità del mistero dell’iniquità.
«Satana vi insidia col farvi sentire
adulti, sicuri, col fare riporre in voi stessi, nelle vostre idee,
nelle vostre azioni il motivo della vostra sicurezza»
(M. 8. 7. 1977).
5.
«Ti promettiamo ancora la massima fedeltà al Vangelo, di cui
saremo sempre annunciatori integri e coraggiosi, se necessario, fino
all’effusione del sangue» (Atto di consacrazione). Per questo
io non accetterò mai una rottura con la Tradizione apostolica,
perché uscirei dalla Chiesa apostolica, anzi non sarei più fedele
al Vangelo e quindi a Cristo stesso.
«La
vera povertà dello spirito è il dono che Io faccio a chi chiamo. E’
il vuoto che attira il mio amore. E’ l’onda su cui si può
ascoltare e capire la mia Voce» (M. 31. 12. 1976). La Poetessa
del Magnificat canta in molti messaggi un inno incomparabile alla
virtù dell’umiltà. Soltanto se siamo veramente poveri in spirito,
possiamo ascoltare e capire la sua Voce: essa ci dice in diversi
messaggi che ci troviamo oggi nella fase conclusiva della battaglia
apocalittica. Per essa la celeste Condottiera ha formato la sua
schiera conducendola, mediante la consacrazione vissuta al suo Cuore
Immacolato, in alto sul monte vittorioso di Cristo Crocifisso e
Risorto. Ma soltanto quei montanari, che sono giunti ai livelli molto
superiori alla vita mediocre, osservano nitidamente nella luce divina
il campo globale della battaglia e scorgono le mosse della schiera
dell’Avversario. Questi eroici scalatori sono “annunciatori
forti di tutte le verità della fede cattolica, mentre si oppongono,
con forza e coraggio, a tutti gli errori” (cf. M. 13. 6. 1989).
Come
ha predetto profeticamente Don Stefano nella meditazione sulla
battaglia di Gedeone contro i Madianiti, solo un resto del Movimento
sarà disposto alla salita eroica del Calvario fino alla fine, ma con
esso la Madonna otterrà il suo trionfo. In quest’orizzonte del
mistero pasquale di Cristo e della Madre sua, attualizzato oggi (lo
spiegano molti messaggi), Padre Quartilio ha messo alla fine delle
sue due lettere le sette domande importanti.
Don
Ivan Pojavnik
-
- -
“M.”
si riferisce alle citazioni dai messaggi della Madonna a Don Stefano
Gobbi nel Libro Blu:
“Ai
sacerdoti figli prediletti della Madonna”,
-
- - - - - -
C'è
meno preghiera che mai, più peccato che mai, ancora peggio,
l'indifferenza come il peccato non esistesse più, e perciò abbiamo
dato tanto potere al “padre della menzogna”, Satana (Gv 8,44). In
particolare Satana ha più potere di “mascherarsi come un angelo
di luce” (2Cor 11,14), per offrire le sue belle bugie mortali
come fossero “la verità che ci fa liberi” (Gv 8,32)!
Perciò
è molto importante in questi tempi di grande confusione,
quando perfino i vescovi cattolici non sono più d’accordo in
quando riguarda le cose fondamentali della fede e della morale, di
non soltanto pregare molto e di studiare il Catechismo della Chiesa
Cattolica degli adulti, ma di tenere i nostri occhi aperti per non
cadere nelle belle bugie di Satana presentate come fossero la
Verità!!!
PER
GLI AGGIORNAMENTI sugli inganni fondamentali, nascosti e mascherati
del antico serpente, visitate uno dei miei siti indici per vedere gli
ultimi articoli più importanti:
(e
anche I DOCUMENTI DELLA APPROVAZIONE ECCLESIASTICA della
TESTIMONIANZA di GLORIA POLO).
Don
Jo (Joseph) Dwight
San Tommaso d'Aquino
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