24 novembre 2019

La Validità della Santa Messa


La Validità della Santa Messa




Questo articolo è soltanto qualche pagina della seconda parte del articolo, “Solo un Resto del MSM Rimarrà” (http://cibo-spir.blogspot.com/2018/08/solo-un-resto-del-msm-rimarra.html), con il titolo: “Il Pericolo di Don Alessandro Minutella” (https://cibo-spir.blogspot.com/2019/08/il-pericolo-di-don-alessandro-minutella.html).


Questo articolo era una risposta a qualche email da una donna “molto combattuta” in Italia che fa parte del Movimento Sacerdotale Mariano (MSM). Il Soggetto della sua email è: “Il silenzio del Movimento Sacerdotale Mariano”. A causa che il MSM è così importante alla Madonna, ho passato un po’ di tempo di raccogliere l’informazione che riguarda i problemi e la divisione nel MSM dopo la morte Don Stefano Gobbi. Questa donna, Assunta, che ha avuto il coraggio di aprire gli occhi in questo periodo di grande confusione, era tentata di seguire Don Minutella.


Don Alessandro Maria Minutella (Palermo 1973) era un sacerdote della diocesi di Palermo e parroco della parrocchia di San Gregorio papa a Boccadifalco (PA). Ha conseguito il dottorato in teologia dogmatica presso la Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia con una tesi sul rapporto tra teologia del purgatorio e mistica della notte oscura in santa Caterina da Genova. Presso la Pontificia Università Gregoriana si accinge a conseguire il dottorato in storia del dogma cristiano, con una tesi sull’escatologia cristologico-trinitaria di Hans Urs von Balthasar. Don Minutella è diventato il capo di un gruppo cattolico tradizionalista palermitano "Piccola Nazareth" che non riconosce l'elezione di Papa Francesco. Notificato il 13 novembre 2018 a Don Alessandro Maria Minutella il decreto di scomunica per “l’eresia e delitto di scisma”.


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Il seguente è solo la parte del articolo originale che parla della validità della Santa Messa:


Satana sta spingendo tante persone fuori dalla Barca di Pietro, la Chiesa, dalla parte della sinistra (babordo) nel soggettivismo e relativismo, che non seguono le leggi di Dio interpretate infallibilmente dal Magistero della Chiesa Cattolica, compreso la disubbidienza ai Libri Liturgici di come celebrare la Santa Messa lecitamente e validamente. Ma anche dalla parte della destra (tribordo) della Barca di Pietro, Satana spinge tante persone fuori della Chiesa, con l’atteggiamento nascosto di superbia di mettersi al di sopra del Magistero autentico della Chiesa. Questi gruppi durante la storia della Chiesa, cominciando con i Donatisti, ma più mai dopo il Concilio Vaticano Secondo, con i gruppi che proclamano che la Messa Novus Ordo non è valida. Più recentemente ci sono i gruppi che riconoscono e aderiscono al Concilio Vaticano Secondo ma si sono resi conto che l’ultimo conclave non era valido (“Le Dimissioni Forzate di Papa Benedetto XVI”; http://cibo-spir.blogspot.it/2017/01/dimissioni-forzate-papa-benedetto-xvi.html), e perciò credono e proclamano agli altri che se un sacerdote dice durante la Canone della Messa le parole “Papa Francesco”, la Messa è invalida!


Questo è il momento di stare con Gesù sulla croce in questo periodo della storia della Chiesa in questo disegno misterioso di Dio della purificazione del Corpo di Cristo, la Chiesa (cf. CCC 675-677). È il momento quando i veri cristiani hanno umiltà vera con Maria ai piedi della croce e non abbandonano il Corpo di Cristo crocifisso unendosi ad un gruppo “santo” o “perfetto”, meglio di tutti gli altri.


Il seguente è un abbozzo breve della teologia della Chiesa in quanto riguarda la validità della Messa.


Una Messa del Rito Romano non è valida: 1) QUANDO il celebrante della Messa non è un sacerdote ordinato in un modo valido, 2) QUANDO il sacerdote non ha l’intenzione giusta (cioè, che il ministro ha l'intenzione di fare quello che farebbe la Chiesa), 3) QUANDO il pane di grano o il vino di uva non sono usati, 4) o QUANDO le parole “Questo è il mio Corpo” o “Questo è … mio Sangue” non sono DETTE (non silenziosamente) dal sacerdote durante la consacrazione della Messa. (“Presto Non Più l’Eucaristia!”; http://cibo-spir.blogspot.it/2017/03/presto-non-piu-eucaristia.html).


CIÒ CHE DON MINUTELLA ED ALTRI STANO CERCANDO DI INSINUARE recentemente è che se “Papa Francesco” non crede nella divinità di Gesù Cristo, come tanti vescovi ariani più di 1600 anni fa, tutte le Messe celebrate dai preti che dicono la frase nella “Preghiera Eucaristica”: “Ricordati, Padre, della tua Chiesa diffusa su tutta la terra: rendila perfetta nell’amore in unione con il nostro “Papa Francesco” (“una cum” – in unione con “Papa Francesco”), il nostro Vescovo (della diocesi), e tutto l’ordine sacerdotale” non sono valide! È vero che se un prete (o un vescovo) “manifesta” le sue intenzioni apertamente di non crede nella divinità di Gesù Cristo, allora la sua messa non è valida perché “il sacerdote non ha l’intenzione giusta”. In quanto riguarda “2) QUANDO il sacerdote non ha l’intenzione giusta (cioè, che il ministro ha l'intenzione di fare quello che farebbe la Chiesa)”, SE UN SACERDOTE È TOTALMENTE DISTRATTO O PERFINO IN PECCATO MORTALE, LA MESSA È VALIDA E C’È L’EUCARISTIA, nonostante che il sacerdote in peccato mortale commette un altro peccato mortale (un sacrilegio!) perché ha celebrato nello stato di peccato mortale. La Messa dipende da Dio, espresso nella frase in latino, “Ex opere operato”, altrimenti, la Chiesa (e la Messa) sarebbe già finita secoli fa, perché Gesù ha fondato la sua Chiesa su dodici apostoli peccatori, non dodici angeli perfetti dal cielo. Il fatto che la Chiesa è ancora qui sulla terra dopo più di 2000 anni, è una grande prova che la Chiesa, il Corpo di Cristo, è non soltanto umana ma anche divina, come Gesù ha due nature: umana e divina!


Fino ad un anno fa, Don Minutella si limitava a spiegare bene come “Papa Francesco” ha promosso tante cose eretiche e distruttive. Ma adesso sta dicendo alle persone che tutte le Messe non sono valide quando il sacerdote che durante la Messa nomina nel Canone il nome “Papa Francesco”!


EX OPERE OPERATO” è un'espressione latina della dottrina cattolica dei sacramenti.


Significa letteralmente "per il fatto stesso di aver fatto la cosa". Si riferisce al fatto che nei sacramenti il peccato del ministro non può inficiare il risultato dell'azione sacramentale. Per esempio, l'assoluzione sacramentale impartita da un presbitero in peccato mortale mantiene tutta la sua validità, purché il ministro abbia l'intenzione di fare quello che farebbe la Chiesa.


L'uso dell'espressione si è sviluppato nella Chiesa cattolica nell'ambito della contrapposizione con la dottrina protestante: Martin Lutero sosteneva infatti che un sacerdote in peccato mortale non poteva amministrare i sacramenti.


Si contrappone a “ex opere operantis”, che al contrario afferma la necessità della santità del ministro perché il sacramento si dia.


In un modo simile, lo stesso Concilio di Trento, ha definito l’infallibilità del papa, che non dipende dalla santità personale del papa, ma dal promesso di Cristo.


L'INSEGNAMENTO DEL CONCILIO DI TRENTO:


Il Concilio di Trento definì il 3 marzo 1547 contro Lutero che i sacramenti conferiscono la grazia “ex opere operato” (can. 8), per ciò che dipende da Dio (can. 7):


“Se alcuno dirà che i sacramenti della nuova legge non conferiscono la grazia per propria ed intima efficacia (ex opere operato) ma che per conseguire la grazia basta la fiducia nelle divine promesse, sia scomunicato.” (Sess. VII, ca. 8; Denz 1611).


La frase “ex opere operato”, come si può dedurre dalle discussioni dei padri di Trento, non vuol dire "automaticamente", quasi che i sacramenti siano dei riti magici, che agiscono su una persona indipendentemente dalla sua volontà, ma significa "indipendentemente dalle intenzioni NON MANIFESTATE del ministro", a cui si richiede di porre esattamente il segno "almeno con l'intenzione di fare ciò che fa la Chiesa" (can. 11), cioè almeno con l'intenzione di compiere un rito sacro.


Lo scopo di questa precisazione, voluta dal concilio, era di togliere ai fedeli ogni dubbio di coscienza sulla validità di un sacramento nel caso di un ministro che "facesse finta" di amministrarlo, ma con l'intenzione, non manifestata, di non amministrarlo. Il Concilio dice: se il ministro ha compiuto correttamente il rito (ex opere operato), Dio si è impegnato e perciò ex parte Dei (= "per ciò che dipende da Dio") il sacramento è completo.


Per l'efficacia del sacramento può invece mancare la parte che dipende dal cristiano, ma delle proprie eventuali cattive disposizioni che renderebbero inefficace il sacramento, egli non può non avere coscienza, perché deve essere “manifestata” le cattive disposizioni del ministero del sacramento.


Il Catechismo della Chiesa Cattolica degli adulti (CCC; ed. 1992, promulgato da Papa Giovanni Paolo II; http://www.vatican.va/archive/ccc_it/ccc-it_index_it.html) spiega al riguardo: CCC 1127-1128.


Questo soprattutto non vuol dire che tutti i sacerdoti che durante la Messa nominano nel Canone il nome del “Papa Francesco” credono come crede “Papa Francesco”, cioè, questo non vuol dire che tutti i sacerdoti che avevano un vescovo ariano più di 1600 anni fa credevano COME I LORO VESCOVI ARIANI!


Ora di mettere in difficoltà i fedeli semplici, di PRIVARE OGGI, in questo mondo infernale, i fedeli della Messa tradizionale perché viene celebrata nominando nel Canone il nome del “Papa Francesco” È UNA GRANDE IMPRUDENZA ED ERRORE, che espone i fedeli coscienziosi al rischio prossimo di non poter vivere in stato di grazia abitualmente, privandoli di tutti i Sacramenti amministrati “UNA CUM”. La santa Madre Chiesa, nel Concilio di Trento, ha fatto l’opposto di questo, cioè, di togliere ai fedeli ogni dubbio di coscienza sulla validità di un sacramento nel caso di un ministro che "facesse finta" di amministrarlo, ma con l'intenzione, non manifestata, di non amministrarlo! Se non fosse questo “SILENZIO DEL MOVIMENTO SACERDOTALE MARIANO”, sarebbe molto meno tentazione per i membri del MSM di essere ingannati da Don Minutella o da altri gruppi o da gruppi scismatici tradizionalisti, come professore Don Ivan Pojavnik ha scritto: “Inoltre, in virtù della sua ambiguità, essa ha condotto un certo numero di membri dal Movimento della Madonna in un altro movimento. … Don Stefano ha detto: «Dobbiamo essere bambini intelligenti, cioè bambini con gli occhi aperti, e non bambini stupidi, vale a dire con gli occhi chiusi».” I diavolo vuole quei poche persone che non hanno seguito la via più facile di “occhio non vede, cuore non duole” e hanno faticato per tenere gli occhi aperti alle trappole nascoste e pericolose del diavolo, e perciò Satana offre le tentazioni sottili che può privare queste persone nello stato di grazia i sacramenti o almeno di portarle fuori dalla vera Chiesa che sta subendo la crocifissione con Gesù in questo periodo!


Come scritto sopra, ripetiamo per essere più chiaro in questo caso:


La frase chiave che fa presente l’Eucaristia sono “QUESTO È IL MIO CORPO” e “QUESTO È … MIO SANGUE”, che quando DETTE (non silenziosamente) da un sacerdote con l’intenzione giusta e con la matteria giusta, fa vedere veramente le azioni del sacerdote nella Persona di Cristo. Le altre parti della preghiera Eucaristica sono, secondo Sant’Ambrogio (citate anche nella Somma Teologica), ESSENZIALMENTE PREPARATORIE; “Infatti con tutte le altre parole si loda Dio, si supplica per il popolo, per i re, per tutti gli altri. Ma quando si compie il venerabile sacramento, il sacerdote non si serve più delle proprie parole, bensì di quelle di Cristo.” (III Parte, Argomento 78, Articoli 1-6; vedete allegato: “Somma Teologica P3 Arg78 A1-6”). Cambiare le parole delle parte preparatorie è illecito e peccaminoso gravemente per il sacerdote, ma non invaliderebbe l’Eucaristia finché le parole “Questo è il Mio Corpo” e “Questo è … Mio Sangue” sono DETTE (non silenziosamente).


Questo vuol dire che se un sacerdote dice (non silenziosamente) durante la Messa, “Questo è il Mio Corpo” e “Questo è … Mio Sangue”, con la materia giusta (pane e vino) e l’intenzione giusta (ciò che la Chiesa intende), la Messa è valida. Perciò come Sant’Ambrogio e San Agostino e San Tommaso ci dice, tutte le altre parole fuori delle parole della consacrazione, “Questo è il Mio Corpo” e “Questo è … Mio Sangue”, sono ESSENZIALMENTE PREPARATORIE e perciò non cambiano la validità della Messa, anche se il sacerdote dice le parole, come diceva da quando è stato ordinato sacerdote, nella “Preghiera Eucaristica”: “Ricordati, Padre, della tua Chiesa diffusa su tutta la terra: rendila perfetta nell’amore in unione con il nostro Papa N. (nome del Papa attuale), il nostro Vescovo (della diocesi), e tutto l’ordine sacerdotale”! Questa frase non cambia in nessun modo la validità della Messa come la Chiesa ha sempre insegnato dal tempo di San Agostino!


Perciò, al contrario totalmente di ciò che Don Alessandro Minutella dice ai suoi seguaci e ai suoi telespettatori su YouTube, TUTTE le MESSE celebrate da un sacerdote che dice la frase nella “Preghiera Eucaristica”: “Ricordati, Padre, della tua Chiesa diffusa su tutta la terra: rendila perfetta nell’amore in unione con il nostro Papa N. (il nome del papa attuale, “Francesco”), il nostro Vescovo N. (della diocesi), e tutto l’ordine sacerdotale” sono VALIDE!


Per ripetere questo concetto un po’ più chiaramente e semplice, Gesù è il ministro principale dei sacramenti, e perciò l’individuo che amministra il sacramento non deve essere nello stato di grazia per celebrare il sacramento validamente. Ad esempio, una persona non battezzata e non nello stato di grazia può battezzare validamente. Ma questo è anche vero in quanto riguarda il sacerdozio a la partecipazione alla Messa. Perciò se vai alla Messa e il sacerdote è nello stato di peccato mortale, la Messa è valida. I Donatisti nel tempo di San Agostino si teneva che il sacerdote doveva essere nello stato di grazia santificante per il sacramento di essere valido. San Agostino ha detto no ai Donatisti, perché è Gesù Cristo che è il ministro principale della Messa, non il sacerdote. E perciò anche se il sacerdote è nello stato di peccato mortale, la Messa sarebbe ancora valida a condizione che ha avuto l’intenzione giusta, le parole giuste e la matteria giusta di pane e vino.


I doni carismatici sono dati per il beneficio di qualcun altro. Questi doni non ha niente da fare con la santità del individuo che ha il dono, nonostante nella nostra umanità tendiamo di credere che se una persona parla nelle lingue o se una persona ha il dono della guarigione o quello che sia, crediamo che queste persone sono veramente santi. Questo non è necessariamente vero affatto! È soltanto la persona al quale Dio ha scelto di dare quello dono. Il sacerdozio è un dono carismatico e perciò questo dono è dato non a cause della santità dell’individuo, ma piuttosto è dato per il beneficio delle altre persone. Perciò se Dio può usare qualsiasi dei doni carismatici, anche se la persona è nello stato di peccato mortale, e il sacerdozio è un dono carismatico, quello anche può essere fatto anche se il sacerdote e nello stato di peccato mortale.


Ciò che i Donatisti hanno detto è che tutti i due, l’ortodossia e anche di stare nello stato di grazia sono necessarie per la validità dei sacramenti. Era San Agostino che era l’avversario dei Donatisti in questo caso, e ha detto che siccome Cristo è il ministro principale dei sacramenti, l’efficacia oggettiva e validità dei sacramenti non dipendono sullo stato soggettivo del ministro. Ciò che è necessario è che l’individuo che fa’ il rito sacramentale conferisce il segno sacramentale attraverso la matteria e la forma giusta avendo l’intenzione giusta. Detto questo, la persona che attualmente fa’ il sacramento è tenuta di coscienza di amministrare il sacramento nello stato di grazia. Perciò il sacramento è ancora valido anche se il ministro è nello stato di peccato mortale, ma lui è tenuto di coscienza di esser nello stato di grazia quando celebra la Messa o ascolta le confessioni o quello che sia. Di non fare così sarebbe un sacrilegio. Perciò se il sacerdote è nello stato di peccato mortale quando celebra la Messa, lui commette un sacrilegio. Allo stesso tempo comunque, dobbiamo essere chiaro, che la Chiesa dice attualmente che se il sacerdote, diciamo che un sacerdote va fuori sabato sera e fa qualcosa stupido e adesso sta nel peccato mortale, che cosa deve fare domenica mattina? La Chiesa dice che lui deve celebrare la Messa per il popolo. Il sacerdote può dire apertamente che è nello stato di peccato mortale e non vuole celebrare la Messa. Ma non andrà bene. Le persone sono presente e hanno il diritto di avere la Messa e la Chiesa dice a questo punto, per il bene del popolo, il più grande bene del popolo, nonostante che è un sacrilegio dalla parte del prete. Per il beneficio del popolo di Dio è necessario di offrire le confessioni o quello che sia.


Un altro motive per rimuovere i sacramenti dallo stato soggettivo del ministro è di provvedere la certezza e la tranquillità per I fedeli. Pensate un momento. Che cosa succederà se ogni domenica sei venuto alla chiesa e dovevi domandarsi se il prete era nello stato di grazia o no. In altre parole, se come dicevano i Donatisti che i sacramenti sono validi soltanto se il sacerdote è nello stato di grazia, e se non lo è, allora è un sacramento invalido, e non hai ricevuto la Comunione, non hai ricevuto Gesù, secondo i Donatisti. Perciò ciò che la Chiesa dice, non devi domandarti se il sacerdote è nello stato di grazia o nello stato di peccato mortale, quando vieni alla Messa. La Chiesa ci dice che è il Signore che fa la Messa; sì Lui opera attraverso una persona umana, è il Signore che lo fa’. E perciò non dobbiamo preoccuparci dello stato soggettivo del sacerdote. Il sacerdote deve preoccuparsi del suo stato soggettivo come ognuno di noi dobbiamo preoccuparci del nostro stato soggettivo. Ma non è la nostra preoccupazione se il sacerdote è nello stato di peccato mortale o no quando si tratta della validità dei sacramenti.


Sì, credo che presto perderemo l’Eucaristia in tutte le chiese pubbliche nel mondo con un nuovo Messale Romano per tutto il mondo in cui la consacrazione della Messa sarà tolta o non ci saranno più le parole, “QUESTO È IL MIO CORPO” e “QUESTO È … MIO SANGUEDETTE (non silenziosamente). Questo succederà “prima della manifestazione dell’Anticristo, "il sacrificio quotidiano” (Dan 8,11; 12,11), sarà tolta, ed “il sacrificio e l'offerta” cesserà (Dan 9,27), che Gesù ha predetto (Mt 24,15). Questo sacrilegio è il massimo “ABOMINIO DELLA DESOLAZIONE” (Mt 24,15; Mc 13,14; 2Tess 2,3-4; Dan 9,27; 11,31; 12,11)!” (“L’Abominio della Desolazione”; http://cibo-spir.blogspot.it/2018/04/labominio-della-desolazione.html). Credo personalmente che questo succederà intorno alla Pasqua 2021 e durerà per tre anni e mezzo fino alla fine del periodo della “grande tribolazione” (Mt 24,21) (“I Segni di Dio vs. I Segni di Satana”; http://cibo-spir.blogspot.it/2016/12/segni-dio-vs-satana.html). “Ora, dal tempo in cui sarà abolito il sacrificio quotidiano e sarà eretto l'abominio della desolazione, ci saranno milleduecentonovanta giorni. Beato chi aspetterà con pazienza e giungerà a milletrecentotrentacinque giorni” (Dan 12,11-12; 7,25; 9,27). FORSE il momento di “giungerà a milletrecentotrentacinque giorni”, che sono 45 giorni dopo la fine del “abominio della desolazione, ci saranno milleduecentonovanta giorni”, corrisponderà alla festa del Cristo Re, il 24 novembre 2024, che FORSE sarà la Seconda Venuta del nostro Signore Gesù Cristo, il Re del Universo!?!


Don Jo (Joseph) Dwight






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