La Protestantizzazione
Progressiva della Messa Cattolica
Negli Esercizi Spirituali Internazionali, a Collevalenza –
Santuario dell’Amore Misericordioso (di Madre Speranza), 21-27
giugno 2015, Père Laurent Larroque ha offerto a più di 200
sacerdoti e più di 10 vescovi del Movimento Sacerdotale Mariano
queste parole in una meditazione.
GESÙ NELL'EUCARISTIA (2):
PROTESTANTIZZAZIONE O ADORAZIONE
Questa mattina
(http://cibo-spir.blogspot.it/2015/11/attacco-alleucaristia.html)
ho parlato dei quattro attacchi individuati da don Stefano contro
Gesù nell'Eucaristia: contro la fede nella Sua Presenza reale, e
dunque contro l'adorazione e contro l'attenzione al tabernacolo; poi
le tante comunione senza lo stato di grazia, che sono sacrilegi, e
finalmente l'attacco contro la dimensione sacrificale della Messa,
che porterà l’"abominio della desolazione" dentro il
tempio santo di Dio, come predetto dalla Sacra Scrittura, quando si
tratta della fine dei tempi. Tutto questo deve accadere prima del
ritorno di Gesù nella Gloria per instaurare il suo Regno, che sarà
anche un regno Eucaristico su tutta la terra, "nuova terra e
nuovi cieli".
Prima di parlarvi della adorazione e di questa nostra speranza
invincibile nel trionfò finale di Gesù e di Maria, ritorno
sull'ultimo punto: l'attacco contro il carattere sacrificale della
Messa. Il nostro libro ci dice che si sviluppa come una
protestantizzazione progressiva della Messa.
E per capire bene cosa c'è dietro questo concetto di
"protestantizzazione", dobbiamo rivedere questo fatto
nell'ambito filosofico più generale.
Maria, nel Suo Libro (cfr. il messaggio del 17 giugno 1989, sul
"666") dice che i filosofi, con lo scientismo e il
razionalismo (cioè dando valore esclusivo o per lo meno esagerato
alla scienza e alla ragione umana) hanno provocato tutto un processo
storico di pensiero che ha portato alla nostra mentalità moderna. E
Maria vede che il protestantesimo, coi suoi principi, quello della
"Sola Scrittura" (cioè: negando il valore del Magistero e
della Tradizione come fondamentali per la fede) e quello del "libero
arbitrio" (cioè: che - come dice Maria - «ciascuno è libero
di leggere e di comprendere la Sacra Scrittura secondo la sua
personale interpretazione»), è diventato uno strumento di questo
razionalismo, che ha portato - come dicevo nella mia prima
meditazione - al soggettivismo e al relativismo: cioè, a pretendere
che non c'è la verità oggettiva, non c'è la verità assoluta su
questa terra; e dunque, non c'è una Rivelazione oggettiva di Dio, e
soprattutto, non c'è nessuna possibilità di conoscere Gesù
attraverso la soggettività della Chiesa primitiva (per di più:
Matteo, Marco, Luca e Giovanni, sono considerati come autori
sconosciuti di questa Chiesa primitiva, come malati del nostro
soggettivismo, cioè incapaci di raccontare il vero che hanno visto e
saputo su Gesù).
«Questa situazione, penetrata profondamente nella coscienza
collettiva della Cristianità [è penetrata specialmente
in tanti professori di seminario, e dunque in tanti seminaristi] è
drammatica per la fede», dice Benedetto XVI nella sua
Introduzione (Premessa) al suo "Gesù di Nazareth".
A questo proposito io amo ricordare la frase di Gesù alla fine del
suo ministero pubblico nel Vangelo di Giovanni (12,48): «Chi mi
respinge e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola
che ho annunziato lo condannerà nell'ultimo giorno». Non siamo
noi a giudicare la Parola di Gesù: è la Parola di Gesù che ci
giudica e che ci giudicherà all'ultimo giorno, che l'abbiamo creduta
o che l'abbiamo messa in dubbio nella nostra vita.
Poi, ovviamente, se non si sa niente di sicuro su Gesù e sulle sue
Parole e azioni - come dicono tanti professoroni di oggi e come
scrivono tante introduzioni ufficiali ai Vangeli nelle nostre Bibbie
- allora è ovvio che l'Eucaristia non potrà più essere un
mistero da credere con la gioiosa certezza assoluta della fede.
Eppure, "nil hoc verbo veritatis verius..."
Ora, facendo un passo in più nel mio ragionamento, mi servo delle
Encicliche di Giovanni Paolo II, Centesimus Annus (1991) e
Evangelium Vitae (1995). Maria ci dice, appena dopo la
Evangelium Vitae: «Le sue lettere encicliche (di Santo Giovanni
Paolo II) sono veri fari di luce, che scendono dal cielo, nella
tenebra profonda che avvolge tutto il mondo». (13 maggio
1995)
Questo soggettivismo e questo relativismo, che negano la possibilità
della verità per l'uomo hanno una conseguenza pratica. Questa
negazione della verità è anche una delle basi del liberalismo (se
tutto è opinione, allora tutto è permesso, io posso fare ciò
che voglio). Ma il liberalismo sfocia nel suo contrario, nel
totalitarismo: cioè, si voleva la libertà, e invece viene la
dittatura. Perché questa deriva totalitaria del liberalismo?
Giovanni Paolo II spiega che là dove non c'è più in mezzo agli
uomini il riferimento alla verità assoluta ed universale che procede
da Dio, per mezzo della sua Rivelazione, allora il campo è libero
per tutti i totalitarismi, come lo ha mostrato il XX° secolo:
«Il totalitarismo nasce dalla negazione della verità in senso
oggettivo: se non esiste una verità trascendente, obbedendo alla
quale l'uomo acquista la sua piena identità, allora non esiste
nessun principio sicuro che garantisca giusti rapporti tra gli
uomini. (...) Se non si riconosce la verità trascendente, allora
trionfa la forza del potere, e ciascuno tende a realizzare fino in
fondo i mezzi di cui dispone per imporre il proprio interesse o la
propria opinione, senza riguardo ai diritti dell'altro. Allora l'uomo
viene rispettato solo nella misura in cui è possibile
strumentalizzarlo per un'affermazione egoistica. La radice del
moderno totalitarismo, dunque, è da individuare nella negazione
della trascendente dignità della persona umana, immagine visibile
del Dio invisibile...» (Centesimus
Annus 44: Cfr.
Veritatis Splendor 99,
e CCC 2244).
E’ questo il fondamento dell'uguaglianza fondamentale di tutti gli
uomini: l’ultimo poveraccio del fondo del barrio di una "smoky
mountain" delle nostre grande città ha la stessa dignità di me
e del Presidente della Repubblica. Ma se lui non è più considerato
un figlio di Dio come me, allora non ho più il fondamento per
rispettarlo. Senza Dio, la vita degli uomini diventa rapidamente una
anticamera dell'Inferno. Ha scritto il Papa Giovanni Paolo II:
«L'umanità di oggi ci offre uno spettacolo davvero allarmante, se
pensiamo non solo ai diversi ambiti nei quali si sviluppano gli
attentati alla vita, ma anche alla loro singolare proporzione
numerica, nonché al molteplice e potente sostegno che viene loro
dato dall'ampio consenso sociale, dal frequente riconoscimento
legale, dal coinvolgimento di parte del personale sanitario.
Come ebbi a dire con forza a Denver, in occasione dell'VIII Giornata
Mondiale della Gioventù, «con il tempo, le minacce contro la vita
non vengono meno. Esse, al contrario, assumono dimensioni enormi. Non
si tratta soltanto di minacce provenienti dall'esterno, di forze
della natura o dei "Caino" che assassinano gli "Abele";
no, si tratta di minacce programmate in maniera scientifica e
sistematica. Il ventesimo secolo verrà considerato un'epoca
di attacchi massicci contro la vita, un'interminabile serie di guerre
e un massacro permanente di vite umane innocenti. I falsi profeti e i
falsi maestri hanno conosciuto il maggior successo possibile». (...)
Siamo in realtà di fronte a una oggettiva “congiura contro la
vita"...» (Evangelium Vitae 17).
Il ventesimo secolo sarà stato il secolo del grande successo dei
falsi profeti... Ora, possiamo dire che siamo stati guariti di questo
liberalismo che porta a l'egoismo sfrenato? Possiamo dire che
l'umanità veramente ha aperto gli occhi per rendersi conto della
falsità di questo sistema razionalista, relativista, che produce
finalmente dei totalitarismi? No, possiamo piuttosto dire che ci
avviamo verso un liberalismo-totalitarismo mondiale man mano che
progredisce la globalizzazione del mondo. È la grande Babilonia
della terra intera che si è come unificata per congiurare contro
Dio e contro il suo Cristo, come dice il Salmo 2,1-3:
«Perché le genti congiurano, perché invano cospirano i
popoli? Insorgono i re della terra, e i principi congiurano
insieme contro il Signore e contro il suo Cristo (cioè, Gesù):
"Spezziamo le loro catene, gettiamo via i loro legami"».
Maria ci parla di questa concertazione di tutto il mondo profetizzata
dal Salmo 2. È molto importante sottolineare che il pensiero di
questa congiura mondiale non è una “teoria” o una ''tesi"
stravagante che si deve subito ridicolizzare: è una profezia della
Parola di Dio, citata ripetutamente nel Libro dell'Apocalisse. E’
la Babilonia di tutto il mondo, perché tutto sia secondo i progetti
di Satana: «All’arcangelo Michele è affidato il compito di
condurre alla battaglia le schiere degli Angeli e dei miei figli
fedeli contro le agguerrite armate di Satana, del male, delle forze
sataniche e massoniche, ormai organizzate a livello mondiale in una
sola grande potenza, per mettersi contro Dio e contro il suo Cristo».
(29 settembre 1994)
La Madonna ci parla del tentativo di formare un tipo di fraternità
universale, di religione mondiale, al momento in cui il Papa Giovanni
Paolo II aveva riunito differente religioni ad Assisi, per pregare
per la pace, ciò che si è chiamato dopo «lo spirito di Assisi».
«Il tentativo di raccogliere tutte le religioni, anche quelle che
adorano dèi falsi e bugiardi, nella prospettiva di una unione
religiosa mondiale per la difesa dei valori umani, è vano,
pericoloso e non conforme al desiderio del mio Cuore Immacolato. Esso
può, anzi, condurre all’aumento della confusione, alla
indifferenza religiosa ed a rendere persino più difficile il
conseguimento della vera pace». (27 ottobre 1986)
Maria dice: pregare per la Pace, sì! Ma anche andare ad annunciare
il Vangelo, perché "non c'è altra Nome dato agli uomini”
per essere salvati se non il solo Nome di Gesù Cristo. Questa
affermazione di San Pietro (Atti 4,12), la dobbiamo ripetere con il
coraggio dei martiri davanti al sinedrio moderno della dittatura del
relativismo, che ci dice: «Vi avevamo espressamente ordinato di non
insegnare più nel nome di costui, ed ecco voi avete riempito
Gerusalemme della vostra dottrina e volete far ricadere su di noi il
sangue di quell'uomo!» (Atti 5,28).
Nella grande assemblea fraterna universale, qua i buddisti, i
musulmani, i protestanti, la massa cattolica non più cattolica, e là
il piccolo resto dei "resistenti" cattolici, preso di mira
dal sinedrio moderno, perché non crede a questa fraternità
universale che si fa a prezzo della Verità di Gesù (Cf. CCC 675),
il solo Nome dato agli uomini per essere salvati. Sarà un piccolo
resto, il "piccolo gregge", che non deve temere, dice Gesù,
perché il Padre si è compiaciuto di dargli il Regno... (Lc 12,32).
«Rimarrà fedele solo quel piccolo resto che, in questi anni,
accogliendo il mio materno invito, si è lasciato racchiudere dentro
il rifugio sicuro del mio Cuore Immacolato. E sarà questo piccolo
resto fedele, da Me preparato e formato, che avrà il compito di
ricevere il Cristo che tornerà a voi nella gloria, dando così
inizio alla nuova era che vi attende». (13 maggio 1991)
Cioè: abbiamo una grande responsabilità davanti a Gesù, a Nome di
Maria, noi, del M.S.M.: siamo quelli incaricati di rispondere al
dubbio di Gesù : «Quando il Figlio dell'uomo tornerà, troverà la
Fede sulla terra?» (Lc 18,8): con Maria, per mezzo di Maria, grazie
a Maria ed al SUO Movimento, sarà questo piccolo resto fedele, tutto
custodito nel suo Cuore Immacolato, per mezzo della sua Consacrazione
vissuta, che potrà rispondere: "sì, Gesù, siamo qui che ti
aspettavamo!" E sarà un indicibile momento di gioia dopo tante
prove.
Spesso la dittatura di questo sinedrio farisaico, entrato persino
nella Chiesa, prende a sassate i poveri sacerdoti che parlano chiaro
sulle verità della fede cattolica e sulla morale dei Dieci
Comandamenti, accusandoli di essere troppo conservatori, troppo
rigidi, troppo chiusi al progresso, all'ecumenismo, di essere o
intregristi o integralisti, per lo meno fondamentalisti e
tradizionalisti. Con lo Spirito Santo, il nostro Divino Consigliere e
difensore contro l'Accusatore, vogliamo ancora ripetere davanti al
mondo intero, opponendoci al relativismo regnante: «Questo Gesù è
la pietra che, scartata da voi, costruttori [cioè massoni
di un nuovo ordine mondiale ponendo Gesù, la Pietra
Angolare, al lato], è diventata testata d'angolo. In nessun
altro c'è salvezza; non vi è infatti altro nome dato agli uomini
sotto il cielo nel quale è stabilito che possiamo essere salvati»
(Atti 4,11-12).
E saremo forse anche condannati da questo sinedrio come nemici della
grande fraternità universale, reputata "di spirito ecumenico”,
che si sarà costituita dietro l’anticristo.
In questo tipo di umanità mondializzata, coloro che vorranno
agganciarsi alla fede in Gesù, specialmente a causa della Sua
Presenza reale nelle Ostie consacrate, rischieranno un giorno di
passare agli occhi del mondo, formattato secondo un unico modo di
pensare, grazie a tutti i mezzi di comunicazione sociale, come dei
nemici di Dio e degli uomini. Cfr. Gv 15,25-16,4:
«Questo perché si adempisse la parola scritta nella loro Legge: Mi
hanno odiato senza ragione. Quando verrà il Consolatore
(=Avvocato) che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che
procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza; e anche voi mi
renderete testimonianza, perché siete stati con me fin dal
principio. Vi ho detto queste cose perché non abbiate a
scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, verrà l'ora in
cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno
ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma io vi ho
detto queste cose perché, quando giungerà la loro ora, ricordiate
che ve ne ho parlato».
Nel giorno del martire San Giosafat, Maria, alludendo a questo passo
evangelico, dice che succederà anche all'interno della Chiesa, dove
ci sarà una persecuzione di tipo nuovo, ancora mai conosciuta nel
corso della sua storia...
«Sarete perseguitati. Anzi coloro che vi ostacolano, che vi
calunniano, che vi disprezzano, che vi emarginano, che vi
perseguitano crederanno di fare cosa gradita al Padre Celeste e
persino a Me, vostra Mamma Immacolata. Questo fa parte del tempo
tenebroso che vivete». (12 novembre 1988)
Questo, purtroppo, dice Lei, "fa parte del tempo tenebroso che
state vivendo". Riflettiamo! Se siamo in mezzo a delle tenebre,
non dobbiamo dire troppo presto: "io vedo”, per accusare,
condannare: potrebbe essere vedere male, anche in buona fede, e si
potrebbe condannare degli innocenti. Per questo, che nessuno dica
troppo presto "io vedo e io condanno!" Nella fine del
Capitolo 9 del Vangelo di Giovanni, che racconta la guarigione del
cieco nato, con la chiusura volontaria in mala fede dei farisei, Gesù
dice che è venuto per questo giudizio: perché coloro che non vedono
vedano finalmente, come il cieco nato, e perché coloro che dicono
che vedono, come i farisei, finalmente diventano ciechi! Perché
hanno voluto loro stessi accecarsi! Dunque, anche tra sacerdoti, e
anche tra sacerdoti del Movimento Sacerdotale Mariano, che ciascuno
di noi faccia attenzione al modo con il quale vede e giudica gli
altri! Che ciascuno di noi sia attaccato con grande cautela all'amore
alla verità, e non all'amore alle sue proprie vedute, ai suoi propri
modo di pensare e di vedere, che potrebbero anche esse "far
parte del tempo tenebroso che viviamo". San Paolo aveva già
ammonito i cristiani di Roma di cessare di giudicarsi gli uni gli
altri:
“Ma tu, perché giudichi il tuo fratello? E anche tu, perché
disprezzi il tuo fratello? Tutti infatti ci presenteremo al tribunale
di Dio, poiché sta scritto: Come è vero che io vivo, dice il
Signore, ogni ginocchio si piegherà davanti a me e ogni lingua
renderà gloria a Dio.
Quindi ciascuno di noi renderà conto a Dio di se stesso. Cessiamo
dunque di giudicarci gli uni gli altri; pensate invece a non esser
causa di inciampo o di scandalo al fratello.
Noi che siamo i forti abbiamo il dovere di sopportare l'infermità
dei deboli, senza compiacere noi stessi. Ciascuno di noi cerchi di
compiacere il prossimo nel bene, per edificarlo. Cristo infatti non
cercò di piacere a se stesso, ma come sta scritto: gli insulti di
coloro che ti insultano sono caduti sopra di me.” (Rm 14,10-13;
15,1-3).
Io penso che sarà meglio sopportare nel silenzio gli insulti di
quelli che ci "scacceranno dalle sinagoghe" e tratteranno
il nostro nome come infame pensando rendere un culto a Dio (cfr. Gv
16,2-3) , mentre non meriteremo niente di tutte queste cose.
Ricordiamo ciò che la Madonna aveva espressamente domandato a Don
Stefano: "pregare, soffrire, offrire, tacere".
«Amate i vostri nemici; pregate per i vostri persecutori (Mt 5.44);
fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi
maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano» (Le 6,27-28),
«Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo,
diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi
ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così
infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi» (Mt 5,11- 12).
Maria dice:
«Con i più piccoli ottengo ogni giorno la mia vittoria su Satana
ed il suo potente esercito del male, sulle forze sataniche e
massoniche organizzate contro Dio, perché conduco i miei figli sulla
strada della fede eroica, della sicura speranza e dell’amore
perfetto». (8 settembre 1994)
Vivere le tre virtù teologale. Vivere della fede in Gesù e secondo
i comandamenti di Dio (cfr. Ap 12,17). Niente di più semplice. Ma
niente di più difficile in questo nostro tempo. Per questo, quelli
che non si consacrano e vivono la loro consacrazione al Cuore
Immacolato di Maria, non resisteranno davanti alla forte corrente di
apostasia e ribellione generale contro Dio e contro il Suo Cristo.
Dunque, sono ripartito dal messaggio del 17 giugno 1989, per andare
alle radici dei nostri mali moderni, che sbocceranno nel mistero
dell'Anticristo: razionalismo, protestantesimo, soggettivismo,
relativismo, liberalismo e falso ecumenismo, e tutto questo sboccerà
nel più globale e assoluto totalitarismo della storia, sotto la
guida del falso profeta per eccellenza, l'Anticristo in persona. Io
ripeto che non so chi è, e non voglio fare dei nomi. E un mistero
davanti al quale è meglio dire "io non vedo, e chiedo umilmente
la luce, più luce", che dire "io vedo e condanno".
Detto questo, io penso sinceramente che tutto è pronto ormai per la
comparsa nel mondo attuale di questa figura del falso profeta per
eccellenza, come lo chiama Ap 13,11, ossia l'anticristo vedendolo
addirittura come una figura di agnello.
L'Apocalisse chiama l'anticristo "il falso profeta", non lo
chiama “anticristo", per dare piuttosto una della sue
caratteristiche principale: sarà un falso profeta, sembrerà dolce e
inoffensivo come un agnello... Che cosa ha detto Gesù su questo
punto dei falsi profeti? Ha detto: riconoscerete l'albero alle sue
foglie, cioè alle sue parole? No! Le parole possono
apparire molto buone! Lo riconoscerete ai suoi frutti, cioè i
fatti. Frutti cattivi, albero cattivo (Mt 7,15-20). Per esempio,
il marxismo ha prodotto milioni e milioni di morti, forse dovrebbe
bastare adesso per cessare di credere in questo falso messianismo,
dopo tante false belle parole e dottrine per la salvezza dei poveri!
Eppure tanta gente promuove ancora questo falso messia di morte... E
sarà così del "messia" che proporrà adesso il mondo
organizzato come una sola cosa contro Dio e contro il vero ed unico
Messia di Dio, Gesù il Messia, Gesù Cristo. Sarà un agnello che
sotto la maschera di una cosiddetta universale fraternità porterà
tanti milioni alla morte...
Ed io voglio parlare qui specialmente del punto focale di tutta
questa falsità, che sarà APOSTASIA DALLA VERITA’: Gesù
nell'Eucaristia. Ritorno dunque al mio punto di partenza (il
messaggio del 31 dicembre 1992, "quarto segno della fine dei
tempi. l'abominio della desolazione"): che cosa significa, in
questo ambito secolare, "epocale" come ci diceva don lvan,
la "protestantizzazione della Messa"?
La protestantizzazione progressiva della Messa è un modo di ridurre
la messa al ricordo della Santa Cena del Giovedì Santo, come fanno i
protestanti, senza più nessuna dimensione del Venerdì Santo.
Ora la Messa è il grande Mistero che comprende tutta la Pasqua del
Signore, non soltanto il ricordo della Istituzione dell'Eucaristia.
"O sacrum Convivium, canta la Chiesa con questa antifona
composta da San Tommaso di Aquino, o sacrum Convivium in quo
Christus sumitur; recolitur memoriae passionis ejus; mens impletur
gratiae; et futurae gloriae nobis pignus datur": O banchetto
sacro, nel quale si assimila il Cristo, si fa memoria della sua
passione (passato); lo spirito nostro è riempito della grazia
(presente); e ci è dato il pegno, le primizie della gloria futura
(futuro).
O ancora, come diciamo dopo la Consacrazione, adorando e acclamando
Gesù qui realmente presente: "E’ grande, il mistero della
fede! Noi proclamiamo la tua morte (passato), o Gesù, celebriamo la
tua risurrezione (presente), nell'attesa della tua venuta nella
Gloria (futuro): questa distinzione tra passato, presente, e futuro è
solo per la nostra comprensione umana, perché in fatti, nel mistero
dell'Eucaristia, c'è tutto il mistero della Pasqua, tutto il passato
del Sacrificio, tutta la grazia della Risurrezione, e tutto la gloria
che deve manifestarsi un giorno, tutto è presente nel mistero che è
qui davanti a noi: in realtà, non c'è più passato ne futuro, tutto
Cristo è qui presente davanti a noi. Tutto il Mistero di Dio è
presente nel Mistero di Cristo; e tutto il mistero di Cristo è
presente nella sua Eucaristia, tutta la sua vita in tutti i suoi
misteri (per questo celebriamo la messa per Natale come per Pasqua
come per tutti i momenti dell’anno liturgico), tutta la sua morte
in croce è presente, tutta la sua risurrezione, e tutta la sua
gloria futura, anche se ancora nascosta ai nostri occhi.
La protestantizzazione progressiva della messa, con i suoi
antecedenti filosofici di razionalismo, di soggettivismo, di
relativismo - malattie dello spirito che ci hanno tutti avvelenati,
anche se non ce ne accorgiamo - appiattisce tutto il mistero. E si
avvicina a noi non come una gran bestia apocalittica, ma, come dice
il Libro dell'Apocalisse (13,11) sotto la veste di un agnello
inoffensivo. Gesù ci ha già detto (Mt 7,15), e san Paolo ce lo
ripete nel suo testamento (Atti 20,29-30): il falso profeta si
avvicina sotto veste e faccia di agnello. Ma è soltanto una
maschera. Dietro c'è un lupo: lui, ed altri, come dice Maria
«faranno di tutto per distruggere la Chiesa»...
«Questa è l’ora di Satana e del suo grande potere. È l’ora
delle tenebre! (...)Quanti di questi miei poveri figli ancora oggi
abbandonano la Chiesa, o la criticano e la contestano, o addirittura
la tradiscono e la consegnano nelle mani del suo Avversario!
“Con un bacio, Giuda, tradisci il Figlio dell’Uomo?”. Anche
voi oggi con un bacio tradite la Chiesa, figlia della vostra Mamma
Celeste!...
Ancora ne fate parte e per essa vivete, ne esercitate i ministeri,
spesso ne siete persino i Pastori. Ogni giorno rinnovate il
Sacrificio Eucaristico, amministrate i Sacramenti, diffondete il suo
annuncio dì salvezza...
Eppure alcuni di voi la vendono al suo Avversario e la colpiscono
al cuore, perché corrompono la Verità con l’errore, giustificano
il peccato e vivono secondo lo spirito del mondo, che entra così per
mezzo vostro nel suo interno, minacciandone la sua stessa vita.
Con un bacio, sì, voi stessi miei poveri figli, ancora oggi,
tradite e consegnate nelle mani dei suoi nemici la mia Chiesa.
Così anch’Essa presto SARÀ DA VOI TRASCINATA DAVANTI A CHI
FARÀ DI TUTTO, PERCHÉ SIA STERMINATA. Sarà nuovamente condannata e
perseguitata. Dovrà ancora versare il suo sangue. Sacerdoti
consacrati al mio Cuore Immacolato, figli prediletti che sto
raccogliendo da ogni parte del mondo per formare con voi la mia
schiera: se questa è l’ora delle tenebre, questa deve essere anche
la vostra ora. L’ora della vostra Luce, che dovrà risplendere
sempre di più». (19 marzo 1978)
Quale luce? La luce della Verità del Vangelo. In mezzo a un scisma
divenuto universale, nell'allontanamento generale della verità della
fede, si tratta solo di restare cattolici.
«Lo scisma verrà compiuto nel generale allontanamento dal Vangelo e
dalla vera fede. In essa (la Chiesa) entrerà l'uomo iniquo, che si
oppone a Cristo, e che porterà al suo interno l'abominio della
desolazione, dando così compimento all'orribile sacrilegio, di cui
ha parlato il profeta Daniele». (Mt 24,15)
Nella "costanza dei santi", come dice Ap 14,12 -
riprendendo Ap 12,17, cioè la conclusione di Ap 12, che descrive la
grande lotta tra la Donna vestita di Sole e il Dragone Rosso - SI
TRATTA SOLO DI CONSERVARE I DIECI COMANDAMENTI E LA FEDE IN GESÙ.
Questo nell'Apocalisse (Ap 12,17) è chiamato "possedere la
testimonianza di Gesù", perché è possedere dentro di noi
lo Spirito Santo, che Gesù chiama lo "Spirito di Verità",
perché testimonia della Verità di Gesù, di Gesù-Verità dentro di
noi. Non è una opinione umana, ed è per questo che nessuno potrà
intimidirci con gli insulti di "intollerante" o di
"fondamentalista" se noi continuiamo a dire che Gesù
nell'Eucaristia è una verità assoluta davanti alla quale tutti gli
uomini e tutti gli angeli devono piegare il ginocchio.
"La costanza dei santi”, domandata nel Libro
dell'Apocalisse, è il titolo del messaggio del 15 agosto 1989,
"Possedere la testimonianza di Gesù" è il
titolo del messaggio del 28 giugno 1989. E il 2 ottobre 1992 c'è
tutto una ripresa di Ap 14: dopo l'annuncio dei tre angeli della fine
dei tempi, è detto quasi la stessa cosa detta in Ap 14:
«In questo tempo ultimo della grande tribolazione, annunciato
come quello della fine della iniquità, della sconfitta di Satana e
del castigo degli empi, viene messa a dura prova la costanza di
quelli che appartengono al Signore, mettono in pratica i comandamenti
di Dio e rimangono fedeli a Gesù. (…)
In questi tempi burrascosi, in cui Satana domina con tutta la sua
potenza tenebrosa, è compito degli Angeli di luce del mio Cuore
Immacolato quello di condurvi sul cammino della costanza e della
fedeltà a Gesù, nell’osservanza dei comandamenti di Dio e
nell’esercizio di tutte le virtù». (2 ottobre 1992)
In questi tempi burrascosi, in cui Satana domina con tutta la sua
potenza tenebrosa di un apparente agnello, che è solo una maschera,
dietro la quale il più grande lupo di tutta la storia farà di tutto
per distruggere la Chiesa.
Redemptionis Sacramentum (8) cita tutto il passo
dell'Enciclica di Giovarmi Paolo II, Ecclesia de Eucharistia, 10:
«Si deve, inoltre, notare con grande amarezza la presenza di
«iniziative ecumeniche che, pur generose nelle intenzioni, indulgono
qua e là a prassi eucaristiche contrarie alla disciplina nella quale
la Chiesa esprime la sua fede». Il dono dell’Eucaristia, tuttavia,
«è troppo grande per sopportare ambiguità e diminuzioni». È,
pertanto, opportuno correggere e definire con maggiore accuratezza
alcuni elementi, di modo che anche in questo ambito «l’Eucaristia
continui a risplendere in tutto il fulgore del suo mistero"».
Con la scusa di entrare in una più grande comunione fraterna con i
nostri fratelli separati protestanti, sotto il buon pretesto
dell'ecumenismo, si può così arrivare a l'orribile sacrilegio, a
rinnegare la Presenza reale di Gesù nella sua propria Chiesa, a
buttare via la Pietra Angolare che Dio ha posto e che nessuno può
permettersi di scartare (1Cor 3,11), e soprattutto, a mescolare messa
cattolica e cena protestante, in tal modo che scomparirà il vero
Sacrificio di Gesù. Il Sacrificio di Gesù, rinnovato sull'altare, è
ciò che ritiene ancora un può il grande potere di Satana su questa
terra. Maria ci ripete spesso che la santa Messa ha un grande potere
per applicare il mistero della Redenzione, per purificare di nuovo
una massa infinita di peccati, e ridare sempre tante effusioni di
grazie da parte della Santissima Trinità.
«Oh! quale peso ha la Santa Messa nel compensare e nel
distruggere il male, che ogni giorno si compie a causa di tanti
peccati e di un così vasto rifiuto di Dio ». (28 novembre 1979)
«Mi unisco ad ogni santa Messa che viene celebrata, per offrire
al Padre Celeste il Sangue prezioso del figlio Gesù, che per voi
ancora si immola e si sacrifica su ogni Altare della terra. È solo
il suo Sangue divino, sparso per voi, che può lavare tutto il male,
il peccato, l’odio, l’impurità, la iniquità che ricoprono il
mondo». (31 dicembre 1988)
Ma dal momento dell'abolizione più o meno totale del Sacrificio
della Santa Messa Cattolica, allora non ci sarà più, per un tempo,
niente che impedisca a Satana di agire su questo mondo per ridurlo
nel suo tenebroso potere.
«...per un momento il Signore permetterà che la Chiesa sia come
da Lui abbandonata». (Cf: 10 feb. 1978; 19 dic. 1973; 23 feb.
1974; 18 ott. 1975; 8 dic. 1980) ma non abbiamo paura, perché questo
entra nel piano misterioso di Dio, come la Croce.
Badiamo solo che il compimento del mistero dell'Anticristo non sarà
come una cosa grossolana, molto evidente. Si fa progressivamente, con
sottili cambiamenti nel modo di rispettare sempre meno il mistero
dell'Eucaristia, in maniera subdola, ma che Maria ci ha aiutato in
questi anni ad afferrare. E’ una dissacrazione progressiva che è
entrata nel Tempio Santo di Dio, come diciamo nel nostro Atto di
Consacrazione, che ha toccato tanti nostri fratelli sacerdoti, e che
ci ha qua e là spesso scombussolati anche noi, ma davanti alla quale
dobbiamo permanere, grazie a questa nostra Consacrazione al Cuore
Immacolato di Maria, resistenti fedeli e saldi e gioiosi nella vera
fede e nella vera liturgia, senza attaccarsi a delle cose secondarie
di sensibilità liturgica, per concentrarsi su ciò che è
l'essenziale: Gesù realmente presente al Sacrificio Suo sui nostri
altari, agendo in noi, sacerdoti suoi, in Sua Persona, per poter
dire, attraverso la nostra voce: "Questo è il Mio Corpo donato,
questo è il Mio Sangue versato". Anche se dobbiamo conformare
totalmente la nostra vita al mistero che celebriamo, come abbiamo
promesso il giorno della nostra ordinazione... E di nuovo, il 13
luglio 1978:
«Siete chiamati a diventare sempre di più gli apostoli e i nuovi
martiri di Gesù presente nell'Eucaristia» (13 luglio 1978)
Poi, non abbiamo paura, perché questo terribile momento durerà
poco. Tre anni e mezzo, dice la Scrittura, che Maria ci fa prendere
letteralmente in questo messaggio del 31 dic. 1992. Poi, non temiamo,
perché Maria ci dice che più i tempi si faranno decisivi, forti,
duri, tenebrosi, più Lei si farà presente, anche in maniera
straordinaria, per mostrarci il cammino.
«La mia luce diventerà sempre più forte, quanto più entrerete
nei momenti decisivi della battaglia. Alla fine la vittoria sarà
della vostra Mamma Immacolata, che, con il sue piede verginale
[formato dal calcagno che siamo noi: “formate il mio
calcagno, cioè la parte più debole e fragile di Me stessa”,
28 giugno 1989], schiaccerà la testa del serpente e, con le sue
mani, legherà il grande drago, perché venga così reso impotente e
non possa più nuocere nel mondo». (8 dicembre 1993)
NEL FRATTEMPO, CHE DOBBIAMO FARE?
«Poiché questa per voi è l’ora della purificazione è
soprattutto per voi l’ora della sofferenza.
Di questa forse avete paura? Ma se per questa ora il Padre
dall’eternità uno per uno vi ha chiamati? Ma se per questa ora la
vostra Mamma del Cielo da tanto vi ha scelti e vi ha preparati?...
Vivete dunque nella serenità del vostro spirito e senza paura, pur
fra le inquietudini e le minacce del vostro tempo. Per questo vi
ripeto: non guardate sempre al futuro cercando cosa avverrà. Vivete
solo l’attimo presente con tutta la vostra fiducia e il vostro
abbandono in questo mio Cuore». (4 dicembre 1976)
Fiducia, preghiera, soffrire, offrire, tacere, aspettare adorandolo
la Glorificazione Eucaristica di Gesù nella Sua presenza Reale, che
ci lascerà tutti pieni di stupore paradisiaco e meravigliati di
questo miracolo permanente e visibile a tutti, al punto di rinnovare
le strutture stesse del mondo, formando nuovi cieli e nuova terra.
Padre Laurent Larroque
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Per leggere
la prima meditazione di Père Laurent Larroque su questa tema,
visitate:
L’Attacco
Sottile e Potente all’Eucaristia
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