Il Dio Infinito Fra Noi
LA LOTTA PIÙ DIFFICILE per progredire nell’unione con Gesù per
andare verso la santità è la lotta contro la tendenza fondamentale
del Peccato Originale, il nostro orgoglio. L’angelo più bello e
intelligente mai creato, Lucifero, credeva di essere Dio, ed è
diventato Satana. Poi la prima tentazione di Satana ad Adamo ed Eva
era: “diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male” (Gen
3,4-5)!
“SATANA SI MASCHERA DA ANGELO DI LUCE” (2Cor 11,14). Perciò ci
convince di essere importanti e indispensabili nei nostri incarichi
nella Chiesa mentre dimentichiamo così facilmente che non possiamo
fare neanche un buon pensiero senza la grazia di Dio. Madre Teresa di
Calcutta si è considerata come una matita nella mano di Dio.
“Quando si legge il diario di Santa Faustina, si vede che mentre
lei progrediva nell’unione con Gesù, lei era SEMPRE PIÙ
CONSAPEVOLE DELLA SUA MISERIA, e allo stesso tempo più fiduciosa
nella misericordia di Dio con tanta gratitudine verso Dio per questo
dono inestimabile della Sua misericordia! Invece tante volte, il più
che andiamo avanti in un movimento ecclesiale o nel nostro ministero
sacerdotale, crediamo di essere meno miseri e più degni di stare
davanti a Dio e gli uomini. E quando una persona non fa ciò che deve
fare secondo il nostro criterio come responsabili in un movimento
ecclesiale o come un parroco di una parrocchia, invece di cercare di
capire la situazione ed i motivi della persona, quanto spesso
trattiamo questa persona male, molto male. E’ questo il modo di
amare il prossimo come se stesso? Che cosa rimane dopo la morte per
l’eternità, una grande opera che crediamo di aver fatto o la
nostra virtù personale? San Bonaventura e tanti santi ci dicono che
senza l’umiltà non c’è virtù, e c’è anche la cecità
spirituale!
IL SEGNO PIÙ SICURO CHE DIEDE A SANTA VERONICA GIULIANI LA GARANZIA
che le stimmate erano di Dio e non un imbroglio e arte del diavolo fu
invariabilmente la luce della propria cognizione e il dolore dei
propri peccati che diventava sempre più profondo in lei dopo ogni
fenomeno mistico. Nel Diario degli anni 1699-1700 la vediamo ripetere
espressioni come queste: “Non ho saputo mai fare orazione…”.
“Mi trovo spoglia di tutte le virtù… non c’è in me ombra di
virtù… mai ho praticato la vera carità… il vero patire non l’ho
praticato mai… non più amore in parole, ma in opere e fatti…
voglio mutare vita”. La luce sui propri difetti è continua, e
incalzante è l’esigenza di rinnovamento radicale. Alla scalata di
doni e di segni del dominio progressivo del Sommo Bene corrisponde il
processo di approfondimento nella conoscenza di se stessa e di
purificazione passiva che lascia il proprio io umiliato, ridotto al
nulla. In realtà non è altro che una purificazione di tutto quello
che ancora può ostacolare la via dell’Unione con Dio.
Si può usare lo stesso criterio per discernere se un responsabile
religioso agisce per la gloria di Dio, o per la gloria di se stesso,
nel nome della gloria di Dio.
E’ UNA GRANDE TENTAZIONE DI DIVENTARE ATTACCATI ALLA STIMA DEGLI
ALTRI. “Quanto più sei grande, tanto più umiliati” (Sir 3,20;
Fil 2,5-8; Mt 20,26-28). Invece tantissimi responsabili vanno
esattamente alla direzione opposto; si cambia questo versetto e si
pensa piuttosto: “Quanto più sei grande, tanto più sei importante
e indispensabile” davanti alla gente e perfino davanti a Dio!!! “Vi
dico che Dio può far sorgere figli di Abramo da queste pietre” (Mt
3,9)!
“Ho scritto qualche parola alla Chiesa, ma Diotrefe, che ambisce il
primo posto tra loro, no ci vuole accogliere” (3Gv 9).
San Agostino ci dice: ERA LA SUPERBIA che ha cambiato gli angeli in
diavoli; è l’umiltà che fa gli uomini in angeli. L’umiltà è
la fondazione di tutte le altre virtù. L’anima in cui questa virtù
non esiste, non può essere qualsiasi altra virtù tranne in mero
apparenza. C’è qualcosa di umiltà che esalta stranamente il
cuore. Questa è la perfezione vera dell’uomo, di scoprire le sue
proprie imperfezioni. Devi essere svuotato di ciò che sei pieno così
che fossi riempito di ciò che sei vuoto. Il più grande il palazzo
dev’essere, il più profondo devi scavare la fondazione. Una volta
la tua fondazione è stabilita, l’altezza a cui puoi costruire è
determinata. Se vuoi una torre che può penetrare le nuvole, fai
prima la fondazione di umiltà. L’umiltà deve accompagnare tutte
le nostre azioni. Perché appena che ci gloriamo nelle nostre opere
buone, non hanno più nessun valore per il nostro progresso in virtù.
LE TENDENZE VERSO TRIONFALISMO E DI ASSOLUTIZZARE il proprio
movimento o gruppo facilmente inducono i responsabili di spingere
avanti la loro metà del loro movimento senza dialogare e discernere
insieme in particolare con quelli che non pensano come noi
responsabili.
Card. Joseph Ratzinger ha scritto il 27 maggio 1998: «[...] SI FANNO
VISIBILI TANTO I PERICOLI, quanto le vie di superamento che esistono
nei Movimenti. VI È LA MINACCIA DI UNILATERALITÀ che porta ad
esagerare il mandato specifico che ha origine in un dato periodo o in
forza d'un particolare carisma [...] è un fatto CHE PUÒ INDURRE AD
ASSOLUTIZZARE il proprio movimento, che viene ad identificarsi con la
Chiesa stessa, a intendersi come la via per tutti, mentre di fatto
quest'unica via può esser fatta conoscere in modi diversi.”
C’È UNA TENDENZA FORTE PER LE PERSONE NEI MOVIMENTI ECCLESIALI DI
“ASSOLUTIZZARE IL PROPRIO MOVIMENTO” soprattutto oggi in cui ci
troviamo nel crisi sociale, culturale e spirituale a tutti i livelli
più forti che mai. Però dobbiamo cercare quella maturità di non
fuggire da questa mancanza di maturità che soffoca la vita che c’è,
ma di stare ai piedi della croce con Maria aspettando, con pazienza e
con il nostro esempio, la maturazione cristiana degli altri, e di noi
stessi. Si fa un cammino di fede e di maturazione insieme, ognuno
rispettando il ruolo e la vocazione altrui.
(vedi
anche:
http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/apost_exhortations/documents/hf_jp-ii_exh_30121988_christifideles-laici_it.html).
Cardinale Ratzinger ha esortato anche i Vescovi! Il Congresso
mondiale dei movimenti ecclesiali, svoltosi a Roma nel 1998, venne
inaugurato da un’importante relazione dell’allora cardinale
Ratzinger. In quella relazione Ratzinger, DOPO AVER ESORTATO I
MOVIMENTI a evitare unilateralità e assolutizzazioni, SI ERA RIVOLTO
ANCHE AI VESCOVI, ricordando «che non è loro consentito indulgere
ad alcuna pretesa d’uniformità assoluta nella organizzazione e
nella programmazione pastorale. NON POSSONO FAR ASSURGERE I LORO
PROGETTI PASTORALI A PIETRA di quel che allo Spirito Santo è
consentito operare: di fronte a mere progettazioni umane può
accadere che le Chiese si rendano impenetrabili allo Spirito di Dio,
alla forza di cui esse vivono. Non è lecito pretendere che tutto
debba inserirsi in una determinata organizzazione dell’unità:
MEGLIO MENO ORGANIZZAZIONE E PIÙ SPIRITO SANTO!»
COME UN SACERDOTE ORDINATO PER TUTTA LA CHIESA UNIVERSALE, cerco di
aiutare le persone, anche fuori della mia parrocchia, che almeno si
confessano regolarmente e cercano, con tutte le difficoltà, di
obbedire tutti gli insegnamenti della Chiesa, in particolare
riguardanti la morale sessuale e coniugale, il divorzio e le nuove
nozze.
UN GIOVANE RESPONSABILE DEL CAMMINO NEOCATECUMENALE mi ha insistito
abbastanza fortemente di non purificare le pissidi o il calice
sull’altare dopo la Comunione perché non e tanto bello davanti
alla gente! Mi ha detto che gli statuti del Cammino Neocatecumenale
sono approvati e perciò bisogna fare come ha detto lui. E’
interessante questa logica e giustificazione perché in nessun
statuto di un movimento ecclesiale si trova le regole e la procedure
di queste cose, e perciò si segue le regole della Chiesa universale.
Io gli ho risposto che finché i pissidi e il calice no sono
purificati, c’è la presenza eucaristica del DIO INFINITO! Ho
cercato a spiegare a questo responsabile che il principio e la
priorità di fondo nei documenti della Chiesa è di salvaguardare
l’umiltà e la riverenza prima di tutto davanti a Dio infinito
presente nell’Eucaristia; le persone e la comunità sono
secondarie. Il Primo Comandamento di Dio è: “Adorerai il Signore
Dio tuo e lo servirai” (CCC 2084; Es 20,2-5; Deut 5,6-9). La prima
priorità della santa liturgia è DIO, no IO! La differenze è molto
più di un “D”! Ma c’è sempre la tendenza umana di non andare
verso più umiltà e riverenza.
MENTRE DISTRIBUIVA LA PREZIOSISSIMO SANGUE DI GESÙ CRISTO, questo
giovane responsabile mi ha consigliato di dare totalmente la coppa
larga con il Sangue Cristo alle persone senza tenere gentilmente le
miei mani sotto, insieme con le mani della persone che riceve il
Sangue di Cristo, per la sicurezza. Le persone normalmente bevono
duranti i pasti a casa con i bicchieri meno larghi e perciò tante
persone non si rendono conto del pericolo di creare le onde che può
causare il Sangue di Cristo di uscire intorno alla bocca, e perciò
cerco sempre di ammortizzare le onde di Sangue di Cristo in queste
coppe larghe usate per distribuire il Sangue di Cristo. Quando
parlavo di questo con una persona che non sapevo che è una
responsabile di una comunità neocatecumentale, mi ha detto che ero
traumatizzato perché questo versamento fuori della bocca del Sangue
di Cristo è successo a me due volte, e anche quasi più volte.
Quando ho spiegato ciò che i documenti della Chiesa indicano, lei
era sempre più arrabbiata con me. Per lei, come per tanti nella
Chiesa di oggi, in particolare dopo il Concilio Vaticano II, LA PRIMA
PRIORITÀ è ciò che la gente vogliono e non la prima priorità di
mantenere grande riverenza, umiltà e cautela davanti a Dio infinito
nell’Eucaristia. C’è sempre le possibilità del minimalismo
liturgico. La più umiltà e fede che abbiamo davanti al Dio infinito
nell’Eucaristia, riceviamo molto più grazie!
ORDINAMENTO
GENERALE DEL MESSALE ROMANO:
“278.
Ogni volta che qualche frammento di
ostia rimane attaccato alle dita, soprattutto dopo la frazione o dopo
la Comunione dei fedeli, il sacerdote asterga le dita sulla patena,
oppure, se necessario, lavi le dita stesse. Così pure raccolga
eventuali frammenti fuori della patena.”
“279.
I vasi sacri vengono purificati dal
sacerdote, dal diacono o dall’accolito ISTITUITO, dopo la
Comunione, oppure dopo la Messa, possibilmente alla credenza. La
purificazione del calice si fa con acqua o con acqua e vino, che poi
quello che purifica beve. La patena si asterge normalmente con il
purificatoio. Si presti attenzione a che si consumi subito e
totalmente all’altare quanto per caso rimane del Sangue di Cristo
dopo la distribuzione della Comunione.”
Si parla di ACCOLITO ISTITUITO e non di MINISTRANTE.
Si
trova gli stessi istruzione nel “REDEMPTIONIS
SACRAMENTUM”, no. 117.
Quando certi responsabili vogliono comandare o esigere queste cose a
me come sacerdote, senza dialogare per scoprire la volontà di Dio
insieme, rispondo: “Trovate un prete intelligente e sapiente e
santo come voi, non uno (“!?!”) come me! TROVATE UN ALTRO PRETE
che fa esattamente la vostra santa volontà!”
E’ una tendenza normale e più facile di andare verso un
atteggiamento di chiusura e di assolutizzazione e di trionfalismo
come fanno nelle sette!
Se
si rovescia o si inverte la prima comandamento con il secondo, alla
fine tutto si sfascia, tutto si disfa. Questo è precisamente la
strategia sottile di Satana. E’ molto
interessante quante volte si trova questo “AMORE” FALSO” usato
come una strategia potente nei 33 direttive del Gran Maestro della
Massoneria ai Vescovi cattolici massoni per
distruggere la Chiesa Cattolica! La parole “amore” APPARE 11
VOLTE in queste 33 direttive! “Satana si
maschera da angelo di luce” (2Cor 11,14)!
(Visitate:
“Il Piano Massonico Per La Distruzione della Chiesa Cattolica”;
(http://cibo-spir.blogspot.it/2013/11/piano-massonico.html).
Nel diario di Santa Faustina si legge:
“Oh, quale dolore prova il mio cuore, quando osservo una suore che
non ha spirito religioso! Come si può piacere a Dio quando LA
SUPERBIA E L’AMORE PROPRIO esplodono e vengono coperti col pretesto
che ci si preoccupa della gloria di Dio, mentre in realtà si tratta
della propria gloria? Quando vedo questo, la cosa mi dà molto
dolore. Come può una simile anima unirsi strettamente a Dio? Non è
nemmeno il caso di parlare di unione col Signore.” (Diario, 1139)
“In certi momenti ho conosciuto che le anime consacrate DIFENDONO
LA PROPRIA GLORIA, fingendo di difendere la gloria di Dio, ma non si
tratta della gloria di Dio, bensì della propria gloria. … Come si
possono RUBARE I DONI DI DIO? (Diario, 1149)
Il Signore ha detto a Santa Faustina: “Molte volte avrei voluto
innalzare questa Congregazione, ma non lo posso fare per la sua
superbia. Figlia Mia, sappi che ALLE ANIME SUPERBE NON CONCEDO LE MIE
GRAZIE, ma tolgo anche quelle che ho consesso.” (Diario, 1170)
Parlando precisamente del grande sacramento della Riconciliazione,
Gesù ha detto a Santa Faustina: “I rivoli della mia GRAZIA
INONDANO LE ANIME UMILI. I superbi sono sempre nell'indigenza e nella
miseria, poiché la mia grazia si allontana da loro e va verso le
anime umili” (Diario, 1602).
Questa mancanza di umiltà vera è il motivo principale per la
SOFFOCAMENTO DI TANTA VITA SPIRITUALE nella Chiesa e nel mondo.
Visitate: “La Grande Responsabilità dei Responsabili Religiosi”.
PAPA BENEDETTO HA COMINCIATO LA RIFORMA DELLA RIFORMA DELLA SACRA
LITURGIA dopo tanti così detti esperti della Liturgia subito dopo il
Concilio hanno spostato oculatamente il fuoco della Liturgia all’uomo
invece a Dio. Il Primo Comandamento di Dio è: “Adorerai il Signore
Dio tuo e lo servirai” (CCC 2084; Es 20,2-5; Deut 5,6-9). Padre
Gabriele Amorth, l’esorcista principale del Vaticano, in
un’intervista di 2001, ha detto: “Il Concilio Vaticano II aveva
chiesto di rivedere alcuni testi. Disobbedendo a quel comando, si è
voluto invece rifarli completamente. Senza pensare che si potevano
anche peggiorare le cose anziché migliorarle. E tanti riti sono
stati peggiorati per questa mania di voler buttare via tutto quello
che c’era nel passato e rifare tutto daccapo, come se la Chiesa
fino ad oggi ci avesse sempre imbrogliato e ingannato, e solo adesso
fosse finalmente arrivato il tempo dei grandi geni, dei superteologi,
dei superbiblisti, dei superliturgisti che sanno dare alla Chiesa le
cose giuste. Una menzogna: l’ultimo Concilio aveva semplicemente
chiesto di rivederli quei testi, non di distruggerli.”
“LA
CHIESA HA SEMPRE RICHIESTO AI FEDELI RISPETTO E RIVERENZA VERSO
L'EUCARISTIA, nel momento in cui la ricevono. Quanto al modo di
accostarsi alla Comunione, questa può essere ricevuta dai fedeli sia
in ginocchio che in piedi, secondo le norme stabilite dalla
Conferenza episcopale. « Quando i fedeli ricevono la Comunione in
ginocchio, non è loro richiesto alcun altro segno di riverenza verso
il santissimo Sacramento, poiché lo stesso atto di inginocchiarsi
esprime adorazione. Quando invece la ricevono in piedi, si raccomanda
caldamente che, accostandosi all'altare processionalmente, facciano
un atto di riverenza prima di ricevere il Sacramento, nel luogo e nel
momento adatto, perché non sia turbato l'avvicendamento dei fedeli
». L'Amen che
i fedeli dicono, quando ricevono la Comunione, è un atto di fede
personale nella presenza di Cristo.” (“Inestimabile
Donum”, no. 11).
(http://www.adoremus.org/InaestimabileDonum_ITL.html):
Vedete anche: “Istruzione Memoriale
Domini”;
http://www.santuariodivinamaternita.com/Sito/Documenti/MemorialeDomini.pdf).
Per leggere il rapporto di alcuni santi con l’Eucaristia, visitate:
“Natale 2013”.
Perfino SAN TOMMASO D’AQUINO, ritenuto dalla Chiesa un maestro
impareggiabile, acquisiva il suo sapere da Gesù nel tabernacolo, SUL
QUALE APPOGGIAVA SPESSO IL CAPO. Preferisco la follia dei santi che
la sapienza e intelligenza di tanti chierici e responsabili
religiosi, in particolare oggi!
“NON MI LASCERÒ ASSORBIRE DALLA FRENESIA DEL LAVORO FINO AL PUNTO
DI DIMENTICARMI DI DIO. Tutti i momenti liberi li passerò ai piedi
del Maestro nascosto nei SS.mo Sacramento. È Lui che m'istruisce fin
dai miei più teneri anni” (Diario, 82). “Permessi Mensili:
Passando, poter entrare in cappella; impiegare i momenti liberi dalle
occupazioni nella preghiera” (Diario, 246).
Quanti
sacerdoti che non cercano di passare più tempo con Gesù
nell’Eucaristia SCIVOLANO NELL’ATTIVISMO e poi le chiese sono
sempre più vuote ogni Domenica! Visitate: “Un
Prete Dannato Mette In Guardia Contro l’Inferno”.
“LA PROFEZIA DI DON BOSCO DELLE DUE COLONNE” ci fa capire la
grande importanza di rimanere molto vicino a Gesù nell’Eucaristia
(finché sia possibile) con il Rosario in mano.
(Visitate:
“La Profezia di Don Bosco delle due Colonne" a
http://www.mariadinazareth.it/don%20bosco%20sogno.htm).
SANTO
PADRE PIO ha detto: “Il mondo può più facilmente sopravvivere
alla sparizione della luce del sole,
che alla sparizione del sacrificio della Messa.”
Questo santo ha detto anche che “l’arma per questi tempi, è il
Rosario”!
Don Jo (Joseph) Dwight
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