10 gennaio 2014

Il Dio Infinito Fra Noi




Il Dio Infinito Fra Noi


LA LOTTA PIÙ DIFFICILE per progredire nell’unione con Gesù per andare verso la santità è la lotta contro la tendenza fondamentale del Peccato Originale, il nostro orgoglio. L’angelo più bello e intelligente mai creato, Lucifero, credeva di essere Dio, ed è diventato Satana. Poi la prima tentazione di Satana ad Adamo ed Eva era: “diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male” (Gen 3,4-5)!

“SATANA SI MASCHERA DA ANGELO DI LUCE” (2Cor 11,14). Perciò ci convince di essere importanti e indispensabili nei nostri incarichi nella Chiesa mentre dimentichiamo così facilmente che non possiamo fare neanche un buon pensiero senza la grazia di Dio. Madre Teresa di Calcutta si è considerata come una matita nella mano di Dio.

“Quando si legge il diario di Santa Faustina, si vede che mentre lei progrediva nell’unione con Gesù, lei era SEMPRE PIÙ CONSAPEVOLE DELLA SUA MISERIA, e allo stesso tempo più fiduciosa nella misericordia di Dio con tanta gratitudine verso Dio per questo dono inestimabile della Sua misericordia! Invece tante volte, il più che andiamo avanti in un movimento ecclesiale o nel nostro ministero sacerdotale, crediamo di essere meno miseri e più degni di stare davanti a Dio e gli uomini. E quando una persona non fa ciò che deve fare secondo il nostro criterio come responsabili in un movimento ecclesiale o come un parroco di una parrocchia, invece di cercare di capire la situazione ed i motivi della persona, quanto spesso trattiamo questa persona male, molto male. E’ questo il modo di amare il prossimo come se stesso? Che cosa rimane dopo la morte per l’eternità, una grande opera che crediamo di aver fatto o la nostra virtù personale? San Bonaventura e tanti santi ci dicono che senza l’umiltà non c’è virtù, e c’è anche la cecità spirituale!

IL SEGNO PIÙ SICURO CHE DIEDE A SANTA VERONICA GIULIANI LA GARANZIA che le stimmate erano di Dio e non un imbroglio e arte del diavolo fu invariabilmente la luce della propria cognizione e il dolore dei propri peccati che diventava sempre più profondo in lei dopo ogni fenomeno mistico. Nel Diario degli anni 1699-1700 la vediamo ripetere espressioni come queste: “Non ho saputo mai fare orazione…”. “Mi trovo spoglia di tutte le virtù… non c’è in me ombra di virtù… mai ho praticato la vera carità… il vero patire non l’ho praticato mai… non più amore in parole, ma in opere e fatti… voglio mutare vita”. La luce sui propri difetti è continua, e incalzante è l’esigenza di rinnovamento radicale. Alla scalata di doni e di segni del dominio progressivo del Sommo Bene corrisponde il processo di approfondimento nella conoscenza di se stessa e di purificazione passiva che lascia il proprio io umiliato, ridotto al nulla. In realtà non è altro che una purificazione di tutto quello che ancora può ostacolare la via dell’Unione con Dio.

Si può usare lo stesso criterio per discernere se un responsabile religioso agisce per la gloria di Dio, o per la gloria di se stesso, nel nome della gloria di Dio.

E’ UNA GRANDE TENTAZIONE DI DIVENTARE ATTACCATI ALLA STIMA DEGLI ALTRI. “Quanto più sei grande, tanto più umiliati” (Sir 3,20; Fil 2,5-8; Mt 20,26-28). Invece tantissimi responsabili vanno esattamente alla direzione opposto; si cambia questo versetto e si pensa piuttosto: “Quanto più sei grande, tanto più sei importante e indispensabile” davanti alla gente e perfino davanti a Dio!!! “Vi dico che Dio può far sorgere figli di Abramo da queste pietre” (Mt 3,9)!

“Ho scritto qualche parola alla Chiesa, ma Diotrefe, che ambisce il primo posto tra loro, no ci vuole accogliere” (3Gv 9).

San Agostino ci dice: ERA LA SUPERBIA che ha cambiato gli angeli in diavoli; è l’umiltà che fa gli uomini in angeli. L’umiltà è la fondazione di tutte le altre virtù. L’anima in cui questa virtù non esiste, non può essere qualsiasi altra virtù tranne in mero apparenza. C’è qualcosa di umiltà che esalta stranamente il cuore. Questa è la perfezione vera dell’uomo, di scoprire le sue proprie imperfezioni. Devi essere svuotato di ciò che sei pieno così che fossi riempito di ciò che sei vuoto. Il più grande il palazzo dev’essere, il più profondo devi scavare la fondazione. Una volta la tua fondazione è stabilita, l’altezza a cui puoi costruire è determinata. Se vuoi una torre che può penetrare le nuvole, fai prima la fondazione di umiltà. L’umiltà deve accompagnare tutte le nostre azioni. Perché appena che ci gloriamo nelle nostre opere buone, non hanno più nessun valore per il nostro progresso in virtù.

LE TENDENZE VERSO TRIONFALISMO E DI ASSOLUTIZZARE il proprio movimento o gruppo facilmente inducono i responsabili di spingere avanti la loro metà del loro movimento senza dialogare e discernere insieme in particolare con quelli che non pensano come noi responsabili.

Card. Joseph Ratzinger ha scritto il 27 maggio 1998: «[...] SI FANNO VISIBILI TANTO I PERICOLI, quanto le vie di superamento che esistono nei Movimenti. VI È LA MINACCIA DI UNILATERALITÀ che porta ad esagerare il mandato specifico che ha origine in un dato periodo o in forza d'un particolare carisma [...] è un fatto CHE PUÒ INDURRE AD ASSOLUTIZZARE il proprio movimento, che viene ad identificarsi con la Chiesa stessa, a intendersi come la via per tutti, mentre di fatto quest'unica via può esser fatta conoscere in modi diversi.”

C’È UNA TENDENZA FORTE PER LE PERSONE NEI MOVIMENTI ECCLESIALI DI “ASSOLUTIZZARE IL PROPRIO MOVIMENTO” soprattutto oggi in cui ci troviamo nel crisi sociale, culturale e spirituale a tutti i livelli più forti che mai. Però dobbiamo cercare quella maturità di non fuggire da questa mancanza di maturità che soffoca la vita che c’è, ma di stare ai piedi della croce con Maria aspettando, con pazienza e con il nostro esempio, la maturazione cristiana degli altri, e di noi stessi. Si fa un cammino di fede e di maturazione insieme, ognuno rispettando il ruolo e la vocazione altrui.

Cardinale Ratzinger ha esortato anche i Vescovi! Il Congresso mondiale dei movimenti ecclesiali, svoltosi a Roma nel 1998, venne inaugurato da un’importante relazione dell’allora cardinale Ratzinger. In quella relazione Ratzinger, DOPO AVER ESORTATO I MOVIMENTI a evitare unilateralità e assolutizzazioni, SI ERA RIVOLTO ANCHE AI VESCOVI, ricordando «che non è loro consentito indulgere ad alcuna pretesa d’uniformità assoluta nella organizzazione e nella programmazione pastorale. NON POSSONO FAR ASSURGERE I LORO PROGETTI PASTORALI A PIETRA di quel che allo Spirito Santo è consentito operare: di fronte a mere progettazioni umane può accadere che le Chiese si rendano impenetrabili allo Spirito di Dio, alla forza di cui esse vivono. Non è lecito pretendere che tutto debba inserirsi in una determinata organizzazione dell’unità: MEGLIO MENO ORGANIZZAZIONE E PIÙ SPIRITO SANTO!»

COME UN SACERDOTE ORDINATO PER TUTTA LA CHIESA UNIVERSALE, cerco di aiutare le persone, anche fuori della mia parrocchia, che almeno si confessano regolarmente e cercano, con tutte le difficoltà, di obbedire tutti gli insegnamenti della Chiesa, in particolare riguardanti la morale sessuale e coniugale, il divorzio e le nuove nozze.

UN GIOVANE RESPONSABILE DEL CAMMINO NEOCATECUMENALE mi ha insistito abbastanza fortemente di non purificare le pissidi o il calice sull’altare dopo la Comunione perché non e tanto bello davanti alla gente! Mi ha detto che gli statuti del Cammino Neocatecumenale sono approvati e perciò bisogna fare come ha detto lui. E’ interessante questa logica e giustificazione perché in nessun statuto di un movimento ecclesiale si trova le regole e la procedure di queste cose, e perciò si segue le regole della Chiesa universale. Io gli ho risposto che finché i pissidi e il calice no sono purificati, c’è la presenza eucaristica del DIO INFINITO! Ho cercato a spiegare a questo responsabile che il principio e la priorità di fondo nei documenti della Chiesa è di salvaguardare l’umiltà e la riverenza prima di tutto davanti a Dio infinito presente nell’Eucaristia; le persone e la comunità sono secondarie. Il Primo Comandamento di Dio è: “Adorerai il Signore Dio tuo e lo servirai” (CCC 2084; Es 20,2-5; Deut 5,6-9). La prima priorità della santa liturgia è DIO, no IO! La differenze è molto più di un “D”! Ma c’è sempre la tendenza umana di non andare verso più umiltà e riverenza.

MENTRE DISTRIBUIVA LA PREZIOSISSIMO SANGUE DI GESÙ CRISTO, questo giovane responsabile mi ha consigliato di dare totalmente la coppa larga con il Sangue Cristo alle persone senza tenere gentilmente le miei mani sotto, insieme con le mani della persone che riceve il Sangue di Cristo, per la sicurezza. Le persone normalmente bevono duranti i pasti a casa con i bicchieri meno larghi e perciò tante persone non si rendono conto del pericolo di creare le onde che può causare il Sangue di Cristo di uscire intorno alla bocca, e perciò cerco sempre di ammortizzare le onde di Sangue di Cristo in queste coppe larghe usate per distribuire il Sangue di Cristo. Quando parlavo di questo con una persona che non sapevo che è una responsabile di una comunità neocatecumentale, mi ha detto che ero traumatizzato perché questo versamento fuori della bocca del Sangue di Cristo è successo a me due volte, e anche quasi più volte. Quando ho spiegato ciò che i documenti della Chiesa indicano, lei era sempre più arrabbiata con me. Per lei, come per tanti nella Chiesa di oggi, in particolare dopo il Concilio Vaticano II, LA PRIMA PRIORITÀ è ciò che la gente vogliono e non la prima priorità di mantenere grande riverenza, umiltà e cautela davanti a Dio infinito nell’Eucaristia. C’è sempre le possibilità del minimalismo liturgico. La più umiltà e fede che abbiamo davanti al Dio infinito nell’Eucaristia, riceviamo molto più grazie!

ORDINAMENTO GENERALE DEL MESSALE ROMANO:
278. Ogni volta che qualche frammento di ostia rimane attaccato alle dita, soprattutto dopo la frazione o dopo la Comunione dei fedeli, il sacerdote asterga le dita sulla patena, oppure, se necessario, lavi le dita stesse. Così pure raccolga eventuali frammenti fuori della patena.”
279. I vasi sacri vengono purificati dal sacerdote, dal diacono o dall’accolito ISTITUITO, dopo la Comunione, oppure dopo la Messa, possibilmente alla credenza. La purificazione del calice si fa con acqua o con acqua e vino, che poi quello che purifica beve. La patena si asterge normalmente con il purificatoio. Si presti attenzione a che si consumi subito e totalmente all’altare quanto per caso rimane del Sangue di Cristo dopo la distribuzione della Comunione.”

Si parla di ACCOLITO ISTITUITO e non di MINISTRANTE.

Si trova gli stessi istruzione nel “REDEMPTIONIS SACRAMENTUM”, no. 117.

Quando certi responsabili vogliono comandare o esigere queste cose a me come sacerdote, senza dialogare per scoprire la volontà di Dio insieme, rispondo: “Trovate un prete intelligente e sapiente e santo come voi, non uno (“!?!”) come me! TROVATE UN ALTRO PRETE che fa esattamente la vostra santa volontà!”

E’ una tendenza normale e più facile di andare verso un atteggiamento di chiusura e di assolutizzazione e di trionfalismo come fanno nelle sette!

Se si rovescia o si inverte la prima comandamento con il secondo, alla fine tutto si sfascia, tutto si disfa. Questo è precisamente la strategia sottile di Satana. E’ molto interessante quante volte si trova questo “AMORE” FALSO” usato come una strategia potente nei 33 direttive del Gran Maestro della Massoneria ai Vescovi cattolici massoni per distruggere la Chiesa Cattolica! La parole “amore” APPARE 11 VOLTE in queste 33 direttive! “Satana si maschera da angelo di luce” (2Cor 11,14)!
(Visitate: “Il Piano Massonico Per La Distruzione della Chiesa Cattolica”; (http://cibo-spir.blogspot.it/2013/11/piano-massonico.html).

Nel diario di Santa Faustina si legge:
“Oh, quale dolore prova il mio cuore, quando osservo una suore che non ha spirito religioso! Come si può piacere a Dio quando LA SUPERBIA E L’AMORE PROPRIO esplodono e vengono coperti col pretesto che ci si preoccupa della gloria di Dio, mentre in realtà si tratta della propria gloria? Quando vedo questo, la cosa mi dà molto dolore. Come può una simile anima unirsi strettamente a Dio? Non è nemmeno il caso di parlare di unione col Signore.” (Diario, 1139)
“In certi momenti ho conosciuto che le anime consacrate DIFENDONO LA PROPRIA GLORIA, fingendo di difendere la gloria di Dio, ma non si tratta della gloria di Dio, bensì della propria gloria. … Come si possono RUBARE I DONI DI DIO? (Diario, 1149)
Il Signore ha detto a Santa Faustina: “Molte volte avrei voluto innalzare questa Congregazione, ma non lo posso fare per la sua superbia. Figlia Mia, sappi che ALLE ANIME SUPERBE NON CONCEDO LE MIE GRAZIE, ma tolgo anche quelle che ho consesso.” (Diario, 1170)
Parlando precisamente del grande sacramento della Riconciliazione, Gesù ha detto a Santa Faustina: “I rivoli della mia GRAZIA INONDANO LE ANIME UMILI. I superbi sono sempre nell'indigenza e nella miseria, poiché la mia grazia si allontana da loro e va verso le anime umili” (Diario, 1602).

Questa mancanza di umiltà vera è il motivo principale per la SOFFOCAMENTO DI TANTA VITA SPIRITUALE nella Chiesa e nel mondo. Visitate: “La Grande Responsabilità dei Responsabili Religiosi”.

PAPA BENEDETTO HA COMINCIATO LA RIFORMA DELLA RIFORMA DELLA SACRA LITURGIA dopo tanti così detti esperti della Liturgia subito dopo il Concilio hanno spostato oculatamente il fuoco della Liturgia all’uomo invece a Dio. Il Primo Comandamento di Dio è: “Adorerai il Signore Dio tuo e lo servirai” (CCC 2084; Es 20,2-5; Deut 5,6-9). Padre Gabriele Amorth, l’esorcista principale del Vaticano, in un’intervista di 2001, ha detto: “Il Concilio Vaticano II aveva chiesto di rivedere alcuni testi. Disobbedendo a quel comando, si è voluto invece rifarli completamente. Senza pensare che si potevano anche peggiorare le cose anziché migliorarle. E tanti riti sono stati peggiorati per questa mania di voler buttare via tutto quello che c’era nel passato e rifare tutto daccapo, come se la Chiesa fino ad oggi ci avesse sempre imbrogliato e ingannato, e solo adesso fosse finalmente arrivato il tempo dei grandi geni, dei superteologi, dei superbiblisti, dei superliturgisti che sanno dare alla Chiesa le cose giuste. Una menzogna: l’ultimo Concilio aveva semplicemente chiesto di rivederli quei testi, non di distruggerli.”

LA CHIESA HA SEMPRE RICHIESTO AI FEDELI RISPETTO E RIVERENZA VERSO L'EUCARISTIA, nel momento in cui la ricevono. Quanto al modo di accostarsi alla Comunione, questa può essere ricevuta dai fedeli sia in ginocchio che in piedi, secondo le norme stabilite dalla Conferenza episcopale. « Quando i fedeli ricevono la Comunione in ginocchio, non è loro richiesto alcun altro segno di riverenza verso il santissimo Sacramento, poiché lo stesso atto di inginocchiarsi esprime adorazione. Quando invece la ricevono in piedi, si raccomanda caldamente che, accostandosi all'altare processionalmente, facciano un atto di riverenza prima di ricevere il Sacramento, nel luogo e nel momento adatto, perché non sia turbato l'avvicendamento dei fedeli ». L'Amen che i fedeli dicono, quando ricevono la Comunione, è un atto di fede personale nella presenza di Cristo.” (“Inestimabile Donum”, no. 11).

Per leggere il rapporto di alcuni santi con l’Eucaristia, visitate: “Natale 2013”.

Perfino SAN TOMMASO D’AQUINO, ritenuto dalla Chiesa un maestro impareggiabile, acquisiva il suo sapere da Gesù nel tabernacolo, SUL QUALE APPOGGIAVA SPESSO IL CAPO. Preferisco la follia dei santi che la sapienza e intelligenza di tanti chierici e responsabili religiosi, in particolare oggi!

“NON MI LASCERÒ ASSORBIRE DALLA FRENESIA DEL LAVORO FINO AL PUNTO DI DIMENTICARMI DI DIO. Tutti i momenti liberi li passerò ai piedi del Maestro nascosto nei SS.mo Sacramento. È Lui che m'istruisce fin dai miei più teneri anni” (Diario, 82). “Permessi Mensili: Passando, poter entrare in cappella; impiegare i momenti liberi dalle occupazioni nella preghiera” (Diario, 246).

Quanti sacerdoti che non cercano di passare più tempo con Gesù nell’Eucaristia SCIVOLANO NELL’ATTIVISMO e poi le chiese sono sempre più vuote ogni Domenica! Visitate: “Un Prete Dannato Mette In Guardia Contro l’Inferno”.

“LA PROFEZIA DI DON BOSCO DELLE DUE COLONNE” ci fa capire la grande importanza di rimanere molto vicino a Gesù nell’Eucaristia (finché sia possibile) con il Rosario in mano.
(Visitate: “La Profezia di Don Bosco delle due Colonne" a http://www.mariadinazareth.it/don%20bosco%20sogno.htm).

SANTO PADRE PIO ha detto: “Il mondo può più facilmente sopravvivere alla sparizione della luce del sole, che alla sparizione del sacrificio della Messa.” Questo santo ha detto anche che “l’arma per questi tempi, è il Rosario”!

Don Jo (Joseph) Dwight



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